Fumo, anche dopo 30 anni dall’ultima sigaretta si verificano danni ai geni umani

Anche a distanza di 30 anni dall’ultima sigaretta, il fumo è in grado di modificare i geni umani contribuendo all’insorgenza di malattie negli ex fumatori. Questi i clamorosi risultati di uno studio trentennale pubblicato sul Journal of Cardiovascular Genetics e presentati ieri dal Preside della Harvard School of Public Health, Prof. Andrea Baccarelli alla prima conferenza internazionale di Medicina Ambientale

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Setter Gordon e Dna

di Francesco Domenico Capizzi * Trascorso oltre un secolo da quando il fumo di tabacco era riservato alle classi abbienti, come i magnifici setter gordon agli aristocratici, segni distintivi di un potere visibile, e constatato, come sostenuto da qualche intellettuale, che il fil di fumo non giova alla capacità di concentrazione, all’intelligenza e alla creatività, ma induce a degenerazioni tissutali,

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Lockdown, attenti a non abusare di caffè e sigarette

di Michelina Monzo In zona rossa per tentare di frenare il contagio covid-19 per le famiglie campane si ripropongono diversi problemi legati alla “forzata coabitazione”. Tra le tante questioni evidenziate dagli esperti ce n’è una legata al registrato aumento di consumo di caffè e sigarette per meglio affrontare le “ore di reclusione” domiciliare. Consuetudine all’origine di altri problemi di salute

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