La Rucola della Piana del Sele diventa Igp
La Rucola della Piana del Sele ha ricevuto il marchio di Indicazione di origine protetta (Igp) dall’Unione Europea. Il regolamento che inserisce il prodotto nel registro europeo degli alimenti e bevande di qualità è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. La tutela è riconosciuta per le caratteristiche organolettiche conseguenza di un ambiente di crescita molto particolare, sia dal punto di vista delle qualità del suolo che dal punto di vista climatico. L’areale di produzione della rucola è nella provincia di Salerno e vede coinvolti i territori di Eboli, Battaglia, Pontecagnano Faiano, Montecorvino Rovella, Montecorvino Pugliano, Bellizzi e Capaccio. La denominazione si aggiunge ai 1503 prodotti alimentari già protetti dall’Ue. La ministra Teresa Bellanova, titolare del dicastero delle Politiche agricole, si è detta orgogliosa del riconoscimento aggiungendo queste considerazioni sulla sua pagina Facebook: “Ancora un’altra IGP si aggiunge al registro europeo. È la Rucola della Piana del Sele IGP, chiamata anche rucola selvatica. Un ortaggio coltivato nella provincia di Salerno e che presenta caratteristiche molto particolari al gusto e all’olfatto, anche grazie alla specificità del territorio e del clima in cui è prodotta. Siamo orgogliosi – continua – dell’ulteriore riconoscimento dell’eccellenza dei nostri prodotti e del valore aggiunto che essi rappresentano, candidandosi a vera e propria leva per lo sviluppo dei territori, di questa straordinaria filiera, delle donne e degli uomini che con grande capacità lavorano per garantire maggiori traguardi e riconoscimenti”. La storia della rucola è lunga, nasce come pianta diffusissima e conosciuta per essere un toccasana, tanto da essere venerata dagli antichi Romani, che la consideravano protettiva dello stomaco e un ottimo diuretico come il carciofo. Tuttavia, la proprietà della rucola più nota nell’antichità era quella afrodisiaca, infatti era la pianta dedicata a Priapo, per questo, nel tempo, la rucola ha subito una sorta di censura, in quanto considerata una pianta “da nascondere” nei primi annali di agricoltura del periodo della Controriforma della Chiesa, fino a quando poi è stata sdoganata in cucina, e liberata dai pregiudizi dei bigotti. Tanti i nutrienti essenziali che vanta questa verdura, ad esempio, in uno studio del 2014 pubblicato sul Journal of preventing chronic disease, una ricercatrice ha confrontato la densità nutraceutica di alcuni ortaggi, rispetto alla densità energetica evidenziando come la rucola sia un vero superfood, in quanto è fra le specie che contengono 17 nutrienti considerati essenziali per la salute pubblica secondo la FAO, con il minimo apporto calorico. La rucola è tra le verdure più ricche di fibre, calcio, ferro, potassio, fosforo, vitamine di tutti i gruppi, in particolare C e del gruppo B. Siamo fortunati ad avere un territorio che ne produce una varietà eccellente.
di Luigi De Rosa