“Covid-19…Il Paese che verrà/16” Claudio d’Esposito, il WWF e l’Ambiente

claudio-desposito1Claudio d’Esposito è il Presidente della Sezione WWF Terre del Tirreno, uno degli ambientalisti più impegnati sui territori per la salvaguardia dell’ambiente, della natura, della fauna locale. Professionalmente è un esperto di cinema d’animazione, diplomato con lode a Milano. Nel suo ricco curriculum spiccano le collaborazioni con
il programma “QUARK” di Piero Angela realizzando le clip didattico-scientifiche a cartone animato per lo studio di “Bruno Bozzetto”, al film “VOLERE VOLARE” di Maurizio Nichetti, e al lungometraggio “LA FRECCIA AZZURRA” (con “La Lanterna Magica” di Torino), tratto dal racconto di Gianni Rodari con le musiche di Paolo Conte. La sua passione è la natura ed è stato l’artefice della realizzazione della prima oasi in città a Sant’Agnello, esempio quasi unico in Italia, di riconversione di un’area superficiale di parcheggio in un vero e proprio angolo di paradiso oggetto di visite soprattutto da parte degli studenti.

La natura genera anche virus che possono essere letali per l’uomo. Così è successo col coronavirus. Vogliamo parlarne?

“Forte mal di testa e tosse e poi dolori al petto, come se avessi una pietra che ti schiaccia i polmoni e ti manca il respiro… fino a morire… questi sono gli effetti di un virus che ci ha indotti a stare tutti chiusi in casa. Stavolta è una pandemia che interessa l’intero pianeta. Sappiamo essere indifferenti alle tragedie più immani, ai milioni di bambini che muoiono di fame nel mondo per il nostro egoismo, a quelli che crepano sotto i bombardamenti anche per le nostre bombe, a quelli che non sopravvivono a banali malattie, alle catastrofi naturali: gli incendi che devastano interi continenti dall’Amazzonia all’Australia, dalla Siberia all’Europa, lo scioglimento dei ghiacciai… la radioattività di Chernobyl e Fukushima… tutte tragedie che ci fanno fermare per un attimo, il tempo della notizia, per poi riprendere la nostra “normale esistenza”, nella convinzione che qualsiasi male non riguarda noi, ma sempre qualcun altro! Stavolta abbiamo capito che il nuovo virus COVID-19 può acchiappare, assieme agli “altri”, anche ciascuno di noi, senza distinzione. E la paura ha preso tutti! La paura di perdere la cosa più preziosa che abbiamo: la vita! Ecco perché abbiamo accettato la quarantena accompagnata da una sorta di regime”.

Sono affiorate ataviche paure nelle relazioni umane, qualcosa che inciderà anche sul futuro…

“In questi giorni in cui ognuno sta lontano dagli altri e quasi li teme, per paura del contagio del virus, la parola untore è tornata di moda! Se rileggiamo le opere di Alessandro Manzoni o di Boccaccio, i classici come i Promessi sposi o il Decamerone, capiamo che il presente è simile al passato. Basta rileggere i capitoli sulla peste per farci riflettere sulla situazione che stiamo vivendo e che Manzoni descriveva tanto tempo fa. Lo stesso accade nel Decamerone scritto nel Trecento: sono passati sette secoli eppure sembra di essere ai tempi dell’Italia del Coronavirus! In passato l’uomo ha dovuto più volte fare i conti con epidemie, esempi famosi sono la peste, che in Europa medioevale ha ucciso dal 30 al 40 per cento della popolazione, ma anche l’arrivo degli spagnoli in Messico: gli Aztechi e gli Inca furono sterminaticon la diffusione del vaiolo e delmorbillo portati dai conquistadores spagnoli. Anche negli Stati Uniti vaiolo e morbillo hanno ucciso il 90% dei pellerossa. Per fortuna non sarà questo il caso di Covid 19, che ha un’incidenza di mortalità molto bassa. Ma sono passati secoli e ora c’è la scienza a salvarci? Non è prudente la convinzione che la scienza, la medicina e la tecnologia possano risolvere tutto. Ci sentiamo degli dei, ma questa epidemia invece fa vedere la fragilità dei nostri sistemi sociali, sanitari, economici. In un solo istante si sono annullate tutte le nostre certezze e sicurezze. Si è palesato il grande bluff dei nostri modelli di vita, dove c’è spazio solo per benessere, ricchezza, bellezza e immortalità”.

claudio-desposito2Si è materializzato innanzi ai nostri occhi lo spettro della morte…

“Abbiamo allontanato dalla nostra vita il concetto della morte, mentre ora siamo costretti a considerarla. Assieme alla morte abbiamo allontanato anche la malattia e la vecchiaia. Ma all’improvviso ci accorgiamo di tutti quei nonni che giacevano nelle case di riposo e che non ce l’hanno fatta. Una pagina difficile da cancellare.
Questa pandemia, come tutte le tragedie sta tirando fuori il meglio e il peggio della specie umana. I telegiornali sono pieni di numeri che parlano di persone e di persone che danno i numeri. C’è chi ne sta approfittando per i suoi scopi politici o economici. Crollano certezze e stereotipi: milanesi cacciati dai meridionali a Ischia, messicani che impediscono agli americani di espatriare oltre il muro, cinesi e albanesi che soccorrono gli italiani,sbarcando con medici e mascherine, mentre gli americani portano in Europa soldati, armi e carrarmati per esercitarsi alla guerra! Sta cambiando tutto all’improvviso… ma alla fine il rischio è che non cambierà nulla!
La paranoia sta montando dopo tanta forzata clausura: in coppie che non dovrebbero stare insieme, in bambini impazziti, in nonni terrorizzati, in vicini di casa incarogniti, in capiscala che pensano di essere tornati al fascismo. Assistiamo alla follia delle misure che servono a salvarci la vita, ai box di plexiglass per la spiaggia, ai parchi e alle chiese chiuse mentre si può andare dai tabaccai”.

E’ sconcertante! Non vede nulla di positivo in tutto quello che sta succedendo?

“C’è una nota positiva: la Natura che senza l’uomo è come risuscitata. L’aria è tornata respirabile e mare e fiumi puliti ovunque. Nei canali di Venezia si contano i pesci e addirittura nel Sarno l’acqua appare cristallina. Inoltre lo sfollamento delle aree all’aperto quali parchi, giardini, quartieri e zone periferiche, ha permesso alla fauna selvatica di sentirsi meno disturbata, favorendo numerosi avvistamenti nei centri abitati. E’ un segnale bellissimo, un mega esperimento non voluto, nel quale osserviamo che gli animali sono pronti a ri-prendersi il territorio che gli abbiamo tolto.
Senza l’uomo, ma soprattutto senza le sue attività moleste, (rumori, traffico, inquinamento, caccia, ecc.) la Natura si sta al momento rigenerando. Cervi che pascolano nelle città giapponesi, elefanti e rinoceronti che vagano per le strade desertein India, branchi di delfini nuotano nei porti da Trieste a Cagliari, a Napoli, fino a Sorrento, capodogli sulla costa di Amalfi, cigni nei canali e volpi e lepri nei giardini a Milano, mamma papera con i suoi paperini che entra in un centro commerciale in un quartiere di Firenze, uccelli rapaci come il falco di palude o lo sparviere fotografati dalle finestre delle case di Napoli assieme ad altre specie, anche rare, tra cui albanelle minori, rigogoli, upupe, falchi cuculi, lodolai, nibbi bruni, gruccioni ecc… e canti di uccelli ovunque nelle città divenute silenziose”.

claudio-desposito3Insomma l’Eden! Qualcosa di inimmaginabile fino a qualche mese fa!

“Se smettessimo razionalmente di essere così invasivi e distruttivi, avremmo il ritorno vicino a noi di molte specie. Forse è questa una delle lezioni che possiamo imparare dalla pandemia? Ma non facciamoci illusioni: l’uomo non è scomparso e né si è redento… è solo in “quarantena forzata”! Il calo dell’inquinamento atmosferico e la momentanea diminuzione delle emissioni di CO2 sono gli effetti collaterali dello stand by della nostra società e dell’economia. Il prezzo del petrolio è sceso sotto lo zero, le raffinerie continuano a pomparlo ma non sanno più dove metterlo, perché non lo vuole più nessuno. Ma questo è il modo meno sostenibile che si possa immaginare per contenere le emissioni e contrastare l’inquinamento, nonché il meno durevole. Se non agiamo subito, appena la ruota dell’economia ricomincerà a girare di nuovo, tutto tornerà come prima… o peggio di prima! Ad esempio, dopo aver registrato un periodo di cielo azzurro e di aria relativamente pulita, il governo cinese ha già iniziato ad allentare le regole sull’inquinamento delle automobili e a facilitare il regime di permessi per le nuove centrali a carbone. Non devono essere i disastri a “regalarci” un pianeta più sicuro e meno inquinato. Un mondo migliore e più pulito dobbiamo costruirlo passo dopo passo attraverso scelte economiche globali e coordinate, e questo aumentando i posti di lavoro in settori strategici: dalle fonti rinnovabili all’agricoltura ecologica, dalla eco-ristrutturazione degli edifici alla mobilità sostenibile, dalla riforestazione urbana alla pesca sostenibile”.

C’è anche il retro della medaglio, o no?

“Purtroppo si, l’attuale pandemia non ha avuto solo risvolti positivi per l’ambiente, perchè c’è infatti chi sta approfittando del lockdown per portare avanti indisturbato i traffici illegali di fauna. In africa, ad esempio, in seguito alla chiusura di tutti i parchi e riserve, hanno ripreso ad uccidere i rinoceronti. Assieme a loro, lo scorso marzo, nel parco nazionale di Kruger, in Sud Africa, è stato assassinato anche un colonnello investigatore, specializzato nella lotta al bracconaggio, a colpi d’arma da fuoco mentre andava al lavoro. E per rimanere nel nostro ambito, in Penisola Sorrentina nelle ultime settimane al WWF abbiamo avuto numerose segnalazioni di abusi e scempi messi in atto contro la natura. Perché chi deve delinquere, tagliare alberi, appiccare incendi, bracconare, scaricare rifiuti o edificare abusivamente non si fa certo scrupoli a non “restare a casa”. Di contro non ci sono controlli su tali attività, nè immediati riscontri alle nostre denunce da parte delle forze dell’ordine prese come sono a controllare chi esce di casa, magari senza “autocertificazione”! Voglio credere che però l’umanità abbia imparato la lezione e colga l’occasione per ricominciare nel modo giusto, ripartendo dalla cosa più importante che c’è, l’unica in grado di garantire salute e benessere a tutti: l’Ambiente! Per farlo occorre un impegno collettivo che veda lo sforzo non solo delle istituzioni ma di tutta la popolazione: quando l’emergenza sanitaria finirà, avremo l’occasione di riscoprire la bellezza della nostra umanità con una vita meno frenetica e più a contatto con la natura.

claudiodesposito_lenaSiamo convinti che l’uomo capirà la lezione che la Natura gli sta dando?

“Mi rattristano gli atteggiamenti assurdi e violenti di politici e leader autoritari che antepongono l’economia a tutto, vedi Donald Trump che ha consentito alle industrie di inquinare e ha sospeso i fondi per l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel bel mezzo della pandemia del coronavirus. Mentre Bolsonaro ha dichiarato guerra agli ultimi popoli natii dell’Amazzonia, per distruggere la foresta per interessi economici di cui noi stessi siamo i mandanti. C’è chi in Inghilterra ha parlato di immunità di gregge, salvo accorgersi di essere anche lui una “pecora tra tante”, finendo in crisi respiratoria intubato in ospedale, e chi in Italia, non capendo l’importanza del fiato, continua invece a sprecarlo dicendo cavolate tipo “è tempo di condoni edilizi, bisogna togliere i vincoli di tutela all’ambiente per far risorgere l’economia” e fandonie simili che mi fanno dubitare da sempre della specie homo sapiens.
In questi giorni ci sta concentrando sugli effetti nefasti del virus ma si continuano ad ignorare le cause! La pandemia da COVID-19 è infatti la conseguenza di quello che stiamo facendo alla Natura. Il WWF ha dimostrato che esiste un collegamento tra le malattie che già da tempo stanno terrorizzando il Pianeta e le dimensioni epocali della perdita di natura. Quello che stiamo vivendo è l’effetto boomerang della distruzione degli ecosistemi. Un pianeta in salute fa stare bene anche noi, ma vale anche il contrario, un pianeta malato, fa ammalare anche noi stessi”.

Che cosa sta facendo, in particolare, il WWF?

“Il WWF ha prodotto un report dal titolo “Pandemie: l’effetto boomerang della distruzione degli ecosistemi. Tutelare la salute umana conservando la biodiversità”. Ciascuno di noi sta provando sulla propria pelle cosa vuol dire affrontare quella che è stata definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità una vera e propria Pandemia. Molte delle malattie emergenti come Ebola, AIDS, SARS, influenza aviara, influenza suina e il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 (COVID19) non sono catastrofi del tutto casuali, ma sono la conseguenza indiretta del nostro impatto sugli ecosistemi naturali. Come è noto, il contagio da SARS-CoV-2 nell’uomo potrebbe aver avuto origine nel grande mercato di animali di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei, a fine dicembre 2019. Il coronavirus rientra in quelle malattie che possono essere definite come zoonosi, che si trasmettono dagli animali all’uomo attraverso un salto di specie. Sono zoonosi malattie come la rabbia, la leptospirosi, l’antrace, la SARS, la MERS, la febbre gialla, la dengue, l’HIV, Ebola, Chikungunya e i Coronavirus, ma anche la più diffusa influenza. Malattie collegate al crudele sfruttamento di animali selvatici e al loro commercio che avviene nei “wet market” asiatici, veri inferni degli animali, in condizioni igienico-sanitarie inesistenti e a stretto contatto con le persone che affollano ogni giorno i mercati.
È a partire da questa drammatica promiscuità che i virus riescono a passare da specie a specie e dagli animali all’uomo con un meccanismo chiamato spillover. Purtroppo, né l’impatto sulla nostra salute né le sofferenze e il triste destino che devono subire gli animali vittime di questo brutale traffico hanno convinto tutti i paesi asiatici a fermare la vendita di animali selvatici nei loro pericolosi mercati. Nonostante un sondaggio commissionato dal WWF abbia dimostrato come il 90% dei cittadini di 5 paesi asiatici siano in realtà favorevoli alla chiusura di questo vero e proprio scempio.
L’epidemia da Coronavirus non si sarebbe mai diffusa se 17 anni fa, dopo la SARS, i cinesi avessero chiuso i mercati di animali selvatici vivi – come sostiene Jared Diamond, membro dell’Accademia delle Scienze USA e vincitore del Premio Pulitzer con “Armi acciaio e malattie”.

Ci sono colpe evidenti dell’uomo in tutto questo…

“È il nostro disprezzo per la natura e la nostra mancanza di rispetto per gli animali con cui dovremmo condividere il pianeta che ha causato questa pandemia. La Cina ora ha finalmente vietato la vendita e il consumo degli animali selvatici vivi (ma sopravvive il commercio per la medicina tradizionale) cosa che andrebbe fatta anche in Africa dove però ci sono complessità in più. Lì è più difficile smettere di vendere carne di animali selvatici che spesso è l’unico sostentamento per molte persone. Non puoi semplicemente impedire a qualcuno di fare qualcosa quando non ha assolutamente alternative per sopravvivere. Poi c’è il discorso degli ecosistemi da tutelare. Gli ecosistemi naturali hanno un ruolo fondamentale nel regolare la trasmissione e la diffusione di malattie infettive come le zoonosi e quindi, nel sostenere e alimentare la vita, compresa quella della nostra specie. In tutto il mondo gli scienziati sono concordi nel sostenere che tra le cause della diffusione di malattie infettive emergenti vi siano fattori importanti come la perdita di habitat, la creazione di ambienti artificiali, la manipolazione e il commercio di animali selvatici e più in generale la distruzione della biodiversità. Pertanto difendere gli eco sistemi diventa una necessità vitale per l’umanità! Le parole di Papa Francesco lo hanno ricordato con forza in questi giorni: «Pensavamo di rimanere sani in un mondo malato».

Immagini che hanno lasciato in segno nei nostri cuori…

“Ricorderemo per sempre l’immagine del papa in una piazza buia e desolata nella Pasqua di quest’anno. Un silenzio surreale e la sagoma di Cristo in legno nel percorso tra le fiaccole. Una pasqua “diversa”, inconsueta, silente e riservata, con il mondo in sospeso in attesa di qualcosa che potesse salvarlo. In realtà il mondo deve prendere coscienza della realtà, deve cambiare se stesso … ne sarà capace?Se cercheremo semplicemente di tornare al precedente stile di vita, senza sfruttare questa traumatica esperienza per individuare una strada per una migliore qualità della vita allora, dovremo seriamente cominciare a preoccuparci della prossima epidemia! E’tutto collegato, lo vogliamo capire o no? Ad ogni nostra azione corrisponde una reazione. “Se sputi in cielo in faccia ti torna” – recita un proverbio – e ci torna in faccia pure lo sputo altrui!
E’ tempo che l’umanità intossicata da un falso progresso e da un insostenibile consumismotorni a capire il valore della vita, lo Spirito della Terra e il significato della vera Civiltà. Ci siamo troppo allontanati da Madre Natura. La pandemia ci ha inviato un messaggio ben chiaro: continuando a devastare la “Casa comune” non avremo futuro. Dobbiamo avere il coraggio di cambiare presto rotta. Ma saremo capaci si farlo solo se ritroveremo la perduta armonia tra Uomo e Natura”.

Secondo lei da questa esperienza usciremo migliorati?

“Sono un inguaribile ottimista, ma anche realista e vedo diversi segni che non lasciano ben sperare. Anche dopo l′11 settembre si diceva che sarebbe cambiato tutto ma non è cambiato nulla. Gli uomini non imparano. E’ nella natura umana il dimenticarsi presto delle tragedie passate per riprendere la vita di sempre. Stavolta abbiamo visto il peggio, delle morti assurde, e il meglio di una natura meravigliosa e pulita.
Da ogni parte si dice che l’avvelenamento della terra e la sopraffazione di flora e fauna sono la causa di questa e di ogni passata e futura epidemia. Ma abbiamo forse sentito qualcuno dei nostri politici accennare a una conversione delle fabbriche, a una riduzione del traffico a benzina, alla chiusura di allevamenti intensivi, alla protezione dei cittadini, non da se stessi, ma dall’inquinamento che li sta uccidendo, per avviare misure utili a ripulire l’aria che respiriamo e lasciarcela respirare in pace?”.

Perchè pensa che le cose non cambieranno?

“Abbiamo le prime avvisaglie, vedi la deroga a tagliare i boschi fuori stagione nel pieno della nidificazione dell’avifauna.Inoltre mentre l’Italia è in piena emergenza Coronavirus, molte regioni, approfittando del comprensibile e basso livello di attenzione dell’opinione pubblica, stanno emanando provvedimenti a favore della caccia! Neppure quanto sta accadendo riesce ad insegnare qualcosa ai nostri cacciatori? In un momento in cui tutti siamo chiamati alla massima responsabilità, loro continuano a pensare ad una cosa sola: sparare, sparare, sparare!!! Ma c’è dell’altro. Nei giorni scorsi i ministri delle finanze più potenti del mondo hanno discusso della risposta economica globale a COVID-19 al G20.I lobbisti aziendali hanno chiesto mega-salvataggi di industrie distruttive come quelle dei combustibili fossili. Mentre invece un gruppo leader di scienziati ed economisti sta spingendo perchè ci si orienti fattivamente verso la lotta ai cambiamenti climatici, la protezione della natura e l’aiuto alle popolazioni più vulnerabili del pianeta, come parte della soluzione e per una risposta globale alla pandemia”.

Si parla tanto di economia sostenibile, ma come la vede interpretata oggi a livello europeo?

“L’Europa stavolta si è compattata per un Patto Verde Europeo per un’economia sostenibile: Austria, Danimarca, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, Portogallo, Francia, Germania, Grecia e Lettonia hanno aderito all’European Green Deal. Un segno di grande responsabilità e lungimiranza! Questa pandemia dovrebbe averci insegnato il tipo di cose da fare per impedirne altre? Dobbiamo renderci conto di essere parte del mondo naturale, dipendiamo da esso e, mentre lo distruggiamo, in realtà stiamo rubando il futuro ai nostri figli. Tutto per un millantato e mal-radicato concetto di benessere e sviluppo? Abbiamo fatto “povertà” della “sobrietà di vita” e del “vivere dignitosamente”. Non si tratta di fare rinunce ma, a ben vedere, di trovare la felicità distaccandosi dagli oggetti e dalla “mode”frivole e inutili” che il consumismo ci propina. Risparmia, riusa e ricicla, insegnava la mia nonna che, sebbene in famiglia fosse considerata una “taccagna”, vedeva in avanti più e meglio di noi! Tutte le nostre azioni hanno un impatto sull’ambiente ogni singolo giorno. Dobbiamo pensare alle conseguenze delle piccole scelte che facciamo a cominciare dal cibo: ciò che mangi, da dove viene, ha causato crudeltà agli animali, è fatto da un’agricoltura intensiva, è economico grazie al lavoro di bambini schiavi, ha danneggiato l’ambiente nella sua produzione, quante miglia ha percorso per raggiungere la tavola. Andiamo a piedi e in bicicletta se possibile, usiamo mezzi pubblici, risparmiamo energia, piantiamo alberi, beviamo acqua dal rubinetto, spendiamo di meno… rallentiamo e viviamo in modo moderato se non vogliamo impoverirci tutti… e attendere la prossima pandemia! I cambiamenti climatici creeranno crisi mondiali e faranno molte ma molte più vittime dei virus. E’ tempo di concentrarci sulle cause dopo aver avuto esperienza degli effetti. Il coronavirus fa paura, ma ci ritroviamo tutti uniti da questa pandemia e le nostre azioni collettive sono più potenti che mai. Aiutiamo a proteggere quante più vite possibili ora e impegniamoci a far sbocciare qualcosa di bello da questa crisi”.

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