“Covid-19…Il Paese che verrà/8” Lucia Fortini Assessore Regionale
Possiamo considerarla, in assoluto, la “prima punta” della squadra che affianca il Presidente della Regione Campania in un settore strategico sotto tutti i punti di vista. Lei è Lucia Fortini, napoletana laureata in economia e di professione commercialista e revisore contabile, docente universitario, che nella Giunta regionale veste i panni di Assessore all’Istruzione, alle Politiche Sociali e Giovanili.
Due settori che si rivolgono a una platea di cittadini campani vastissima e nei cui confronti la Fortini ha saputo costruire un rapporto aperto, costante e all’insegna di una reale disponibilità. Qualità che ne fanno un personaggio politico per certi versi sui generis considerando la sua natura di tecnico dotata di uno speciale ascendente comunicativo. Una donna, si legge sul suo sito, che sa di dover lavorare il doppio per reggere la competizione con gli uomini, ma che nel suo lavoro ci mette tutta sè stessa all’insegna di un sorriso e di un’empatia che le consentono di sintonizzarsi efficacemente col variegato mondo che a lei si rapporta sul piano politico.
Assessore Fortini, mentre la Regione si apprestava a vivere la stagione elettorale è scoppiata l’emergenza covid-19 ed è cambiato tutto, si è rivoluzionata l’agenda della Regione per affrontare questa situazione nuova e soprattutto drammatica. Lei e la Giunta come avete vissuto questa situazione e come vi siete organizzati?
“L’epidemia da coronavirus ha costretto tutte le amministrazioni, a riorganizzare la propria attività. La Campania ha deciso subito la riprogrammazione delle sue risorse anche perché l’emergenza sanitaria è diventata anche una drammatica esigenza sociale e stare accanto alle famiglie in difficoltà è stata una priorità dell’amministrazione. Il Piano Sociale, 900 milioni per mettere in campo misure e servizi adeguati alle nuove esigenze ed emergenze è il frutto di questo lavoro incessante”.
In una situazione imprevista ed imprevedibile i cui effetti sono stati devastanti sul piano socio-economico ancor prima che sanitario il Presidente De Luca ha dimostrato di saper essere un “condottiero” nella tempesta e di affrontare con cognizione di causa e massima lucidità la situazione. Se la Campania ha primeggiato probabilmente lo si deve anche a De Luca che ha gestito con determinazione l’emergenza. Che idea se ne è fatta?
“De Luca si è mosso con tempestività e decisionismo, la riprogrammazione delle risorse è stata una scelta per stare immediatamente vicini ai bisogni dei cittadini. Nel Piano Sociale hanno prevalso le Politiche Sociali a cui sono destinati ben 650 dei 900 milioni stanziati dalla Regione e destinati alle persone più fragili della popolazione: studenti, famiglie, lavoratori autonomi, immigrati, disabili, pensionati”.
Uno dei primi settori a doversi confrontare con le restrizioni imposte a livello nazionale e regionale è stato, fuor di dubbio, quello della scuola, cioè il settore di sua competenza. Come ha affrontato una situazione così nuova e come ha reagito il mondo della scuola?
“Anche il mondo della scuola si è riorganizzato e la Didattica a distanza è una realtà in tutte le scuole. È stata una sfida, anche tecnologica, impegnativa soprattutto per quei docenti più anziani che non avevano grande dimestichezza con certa tecnologia. Abbiamo fatto due bandi : “io studio” e “con le famiglie”, per complessivi 21 milioni destinati a 60mila, tra studenti e famiglie campane, per l’acquisto di strumenti e servizi tecnologici per la didattica a distanza: un impegno economico di non poco conto se rapportato ai 60 milioni messi in campo dal governo centrale per l’intero Paese. Inoltre abbiamo organizzato, in collaborazione con Cisco e Apple tre Webinar per sostenere l’istruzione a distanza”.
L’insegnamento a distanza sarà una formula che proseguirà nel tempo, almeno fino a quando non ci sarà la sicurezza della fine della pandemia. Le scuole campane, ma non solo, non sono strutturate per accogliere una popolazione di studenti in numero molto più ridotto rispetto alle usuali classi. Serviranno aule in più, docenti in più e supporti tecnico-operativi in più. Come si sta preparando la Regione a questa novità?
“Noi tutti ci auguriamo che il nuovo anno scolastico non debba riprendere con l’insegnamento a distanza. Ma questo purtroppo è uno degli scenari possibili: se così dovesse accadere, attraverso lo svolgimento e l’esaurimento dei due bandi, “io studio” e “per le famiglie “, avremo però garantito a tutti gli studenti campani uno strumento tecnologico per la didattica a distanza. Quanto al ritorno in aula, contrariamente a quanto affermato dalla ministra dell’Istruzione Azzolina, le “classi pollaio” non scompariranno affatto: abbiamo una riduzione di docenti e quindi, se il numero di studenti resterà più o meno lo stesso e l’organico non verrà aumentato, le classi resteranno affollate. Come pollai, appunto”.
Il mondo della scuola, a livello nazionale, come sta reagendo? Si raffronta per il suo lavoro con le altre Regioni e col Miur e con quale esiti?
“Pochi i confronti col Miur, Con gli altri assessori regionali invece, ci riuniamo in Commissione ogni due settimane, anche quella in remoto ormai, e i problemi e le difficoltà sono stati più o meno gli stessi in tutte le regioni”.
Vuole fare un bilancio complessivo della sua esperienza assessoriale nella scuola e nella formazione che pure riveste un ruolo importante nella realtà campana?
“Ho raccontato spesso che sono assessore per caso. La politica non mi piaceva, non mi interessava e non era affatto nei miei programmi. Oggi penso che sia la cosa più bella che esiste perché permette di cambiare la vita delle persone. In questi anni ho imparato che con impegno e fatica si realizzano progetti e si raggiungono obiettivi. Sono soddisfatta del lavoro fatto per la scuola dove siamo riusciti a costruire una comunità – ho una chat con 400 dirigenti scolastici con cui ho un dialogo continuo – in cui hanno trovato posto anche tante istituzioni attive sul nostro territorio che sono state coinvolte nel progetto Scuola Viva. Nelle Politiche Sociali abbiamo cercato di creare una visione, un sistema di Welfare che garantisca servizi ai cittadini, soprattutto ai più fragili. Il mese scorso si è riunita per la prima volta la Task Force Politiche Sociali per la emergenza coronavirus: anche in questo momento in Campania nessuno deve essere lasciato solo”.