“Progetto Napoli”: il Sud boicotta Benetton

NAPOLI – Il 22 luglio alle ore 18,30 partirà da Napoli la più grande campagna di boicottaggio ai danni dello storico marchio trevigiano “Benetton”: a prometterlo è il comitato “Progetto Napoli” composto dai quattro movimenti meridionalisti Insorgenza Civile, Partito del Sud, Cambiamo Napoli e Insieme per la Rinascita. La multinazionale con sede in Veneto, che solo in Campania conta più di trenta rivenditori ed inoltre gestisce la Tangenziale di Napoli, unico asse urbano d’Europa in cui si paga un pedaggio, risulta essere tra i principali finanziatori della Lega Nord.
“E’ noto che, dopo aver finanziato Clemente Mastella per una cifra pari a 50.000 euro, la Società Autostrade/Benetton abbia effettuato un dono di ben 150.000 euro al partito di Umberto Bossi. Ci chiediamo il motivo di tanta beneficenza” si interroga il docente universitario e leader di Cambiamo Napoli , Francesco Forzati . “Inoltre, va ricordato – aggiunge Forzati – l’accordo milionario che ha legato”Fabrica”, il centro di ricerca sulla comunicazione voluto e finanziato dalla dinasty industriale Benetton , all’onorevole Luca Zaia (Lega Nord). Infatti, il polo di ricerca ha curato personalmente la campagna elettorale dell’attuale Governatore del Veneto, favorendone la vittoria”. Per Nando Dicè, presidente di “Insorgenza civile”, movimento che da tempo ha promosso una petizione per abolire il pedaggio sulla Tangenziale di Napoli, sempre gestita dal gruppo veneto, “è tristemente noto che le concessionarie autostradali, i cui manager non dimenticano che il futuro dei loro bilanci dipende dalle tariffe fissate dal governo, sono le principali finanziatrici dei partiti politici e che, in particolar modo, Autostrade spa ha finanziato con 150mila euro la Lega Nord. Quella stessa concessionaria incassa dalla Tangenziale di Napoli – la fonte è il bilancio della  società – sei milioni di euro al mese. Non potendo boicottare la Tangenziale, boicottiamo i prodotti della multinazionale veneta: dunque non solo il marchio Benetton ma anche quello Sisley.” Concludono Andrea Balia, leader campano del Partito del Sud e Stefano lo Passo,presidente di Insieme per la Rinascita: “Inonderemo il sud con migliaia di volantini anti-Benetton : i consumatori devono essere a conoscenza del fatto che parte del denaro speso per acquistare un capo firmato “Benetton” finanzia indirettamente le casse del Carroccio, così come il pagamento del pedaggio sulla Tangenziale. Sarà questa pure l’occasione per incentivare la gente ad acquistare prodotti del Sud :una legittima difesa nei confronti del federalismo fiscale tanto voluto dalla Lega”.

Stampa