Cucina per “single”, i consigli di Sergio Corbino
SORRENTO – Napoletano, dirigente d’azienda in pensione, da oltre 25 anni impegna il suo tempo libero per il recupero e la valorizzazione della cultura gastronomica campana e italiana. Nel 1989 fonda la delegazione campana della Chaine des Rotisseurs – Confrérie Mondiale de la Gastronomie, la più antica associazione gastronomica mondiale, di cui diventa Consigliere gastronomico per l’Italia (1993-2001). Allievo di Jeanne Carola Francesconi, è membro dal 1984 dell’Accademia Italiana della Cucina, di cui dal 2001 è delegato per la Penisola Sorrentina–Positano. Collaboratore del Mensile “Civiltà della tavola“, è giornalista-pubblicista dal 1999. E’ stato numerose volte ospite di Casa Alice (Sky), Rete4 e altre emittenti nazionali. Ha pubblicato una raccolta di ricette in 4 volumi pubblicati per ESI (2001-2003), un ricettario in lingua inglese, oltre a una serie di racconti dove l’arte culinaria fa sempre da sfondo. Nel 2009 ha vinto i premi letterari “Orio Vergani” (ex aequo) e il “Verdicchio d’Oro” del Comune di Staffolo – Accademia Italiana della Cucina. E’ fondatore e presidente dell’Università della Cucina Mediterranea nata nel 2009 a Sorrento. Questo in poche parole il profilo di Sergio Corbino, sorrentino d’adozione, che di recente ha pubblicato “Cucina a modo mio”, una raccolta di 69 ricette dedicata agli amanti della semplice e buona tavola dalle Alpi all’Etna, da San Remo ai trulli di Alberobello. A che cosa si è ispirato con questo libro? “Una parte di queste ricette le ho volute dedicare ai “single” dei diversi sessi, per evitare che siano costretti ad alimentarsi soltanto di panini o cibi precotti, che potrebbero danneggiare il loro organismo con coloranti, edulcoranti, glutammati, ritardanti, addensati, conservanti che seppure consentiti dalla legge non fanno certo bene”.
Si tratta sicuramente di una novità editoriale quella di dedicare una raccolta di ricette a una ben precisa categoria di persone. Corbino ce ne spiega le ragioni: “…Mangiare da soli davanti alla Tv, spesso senza neanche gustare ciò che si ha nel piatto, è molto triste e quindi spero che con il mio aiuto, dimostrando che tutti possono cucinare e bene, il “single” si possa nutrire meglio, in maniera più intelligente, con un minore dispendio di soldi. E chissà se i “single” non possano riuscire a conquistare di nuovo, prendendolo per la gola, un partner e ritentare di nuovo l’avventura della vita in due! Anche se i latini ci hanno insegnato che “errare è degli umani, ma perseverare è diabolico”, ritengo che tutti dentro di noi dobbiamo avere qualcosa di diabolico. Io di certo si!”. Da oltre dieci anni i ristoratori della Costiera hanno conosciuto e apprezzato Sergio che, insieme alla signora Silvana, fa loro visita per organizzare le conviviali mensili dell’Accademia. Quasi sempre di venerdì sera, l’ultimo del mese, o un sabato a mezzogiorno, facendo i conti che molti Accademici provengono da fuori Penisola Sorrentina. Del resto si tratta di un club selezionatissimo che annovera 40 iscritti nel Carnet degli Accademici 2010. La conviviale accademica è un rituale attraverso il quale si conosce e si apprezza la cucina dei ristoratori dell’area di competenza della delegazione. Per chi supera il severo giudizio degli Accademici il premio è la recensione pubblicata sulla rivista mensile “Civiltà della Tavola” e in qualche caso anche il conferimento del “Piatto d’Argento” che testimonia il particolare apprezzamento degli Accademici verso la performance gastronomica dello chef di turno. Ultimo a ricevere il prestigioso riconoscimento è stato Peppe Guida del Ristorante “Nonna Rosa” a Vico Equense, il locale scelto per la degustazione d’aprile. Meno di un anno fa Corbino ha dato vita a un progetto particolarmente interessante legato proprio alla gastronomia e al marketing territoriale ad esso legato. E’ stato fondatore dell’Università della Cucina Mediterranea insieme all’imprenditore turistico Mariano Russo e ad un gruppo di Amici ed esperti del settore enogastronomico impegnati a realizzare un centro di formazione sulla cucina, ma anche ad animare un luogo d’incontro e di confronto delle diverse realtà che operano in un settore strategico per l’immagine di questo territorio. “Ho accolto con grande soddisfazione ed entusiasmo l’invito degli Amici a dirigere questa istituzione che quest’anno, dopo un complesso iter burocratico e soprattutto di accreditamento, intraprenderà una serie di momenti formativi dedicato sia agli operatori, sia ai giovani che intendono intraprendere questa attività, ma anche ai turisti che apprezzano la nostra cucina e ne vogliono apprendere le tecniche fondamentali – spiega Corbino – Oggi tutti parlano di gastronomia, di buona tavola, di tradizione, di saperi e di sapori, ma quel che conta è armonizzare la proposta gastronomica con l’identità di un territorio. Si tratta di una vera e propria operazione di marketing destinata sia a valorizzare un’area che, nel caso della Costiera, ha già un alto valore turistico, sia a proporne in modo intelligente l’identità enogastronomica conferendo in questo modo un valore aggiunto alla tradizionale offerta turistica”. L’azione svolta in questi anni per conoscere e valorizzare la cucina locale per Corbino è stata soprattutto una grande passione: “I risultati li abbiamo sotto gli occhi, la Penisola è una realtà rinomata con i suoi chef stellati, ma soprattutto con un’offerta gastronomica territoriale eccellente e nella quale anche tanti giovani si cimentano. Con l’Università intendiamo appunto sostenere lo sforzo dei tanti che cercano di emergere all’insegna della qualità e della professionalità, elementi indispensabili per fare della gastronomia sorrentina una peculiarità diffusa e soprattutto contaminante per le realtà ristorative minori. Dobbiamo lavorare insieme a tutti coloro che hanno un ruolo e una responsabilità in questo processo se vogliamo acquisire un peso specifico nella grande ristorazione italiana e internazionale. Guardiamo al Mediterraneo perché il 2010 segna la grande apertura ai mercati internazionali e a questo bacino che è una risorsa e un’opportunità da saper cogliere anche per chi opera nel settore della ristorazione. L’importante è riuscire a farlo nel modo giusto e salvaguardando sempre gli interessi di tutti, ma soprattutto la qualità dell’offerta. Questo è uno dei nostri principali obiettivi come Ucmed e mi auguro con l’aiuto degli Amici e di tanti esperti che ci affiancano in quest’opera di riuscire a dare a questo territorio, ma non solo, il nostro contributo di esperienza e di professionalità affinché diventi un patrimonio riconosciuto e condiviso per le nostre comunità”. (17/07/2010)