Renzi incarna il “berlusconismo di terza generazione”

La kermesse politica organizzata da Matteo Renzi sindaco di Firenze per rottamare i vecchi apparati PD e costruire un nuovo protagonismo politico dei giovani convince poco o nulla. Non tanto perchè il PD abbia ragioni tali da meritare più fiducia di Renzi, quanto perchè il Sindaco di Firenze a nostro avviso rappresenta la “longa manus” del berlusconismo imperante, anzi l’emblema di una terza generazione berlusconiana che mescola le carte con l’intento di smantellare il campo avversario. Pensare di affidargli le sorti di un Paese disastrato dal malgoverno del centro-destra oltre che assurdo significherebbe commettere l’ultimo errore da scongiurare assolutamente con ogni mezzo. Renzi piuttosto si è fatto carico di agitare le acque e di scongiurare la nascita di una allenza a sinistra tra il PD, Di Pietro e Vendola sulla quale possano confluire anche quelle forze dissenzienti rappresentate, per esempio, dal Movimento 5 stelle di Beppe Grillo. Renzi deve sparigliare le carte in tavola e s’è inventata la “rottamazione del PD“. Ai meno sprovveduti appare per quello che è, cioè un ambizioso giovanotto intenzionato a cavalcare l’onda dell’antipolitica per portare fuori dal giro quelle forze più ingenue della sinistra e scongiurare così la vittoria del centro-sinistra alle prossime elezioni politiche. Un favore a Berlusconi che, da ottimo stratega qual è, ha capito che con Casini difficilmente riuscirà a raggiungere un’intesa in grado di smontare l’alleanza che è ormai chiaro gli porterà via la guida del Governo e sancirà la sua fine politica. Ecco allora la soluzione: introdurre nel campo avversario il cavallo di Troia in grado di scompaginare le forze e soprattutto i delicati equilibri. Un progetto evidentemente messo a punto ad Arcore dove Renzi sembra avere buone frequentazioni e godere di ottima accoglienza, potendo godere anche di un evidente sostegno mediatico. Ma dove li trova Renzi i soldi per concretizzare questo progetto e per finanziare il suo movimento? Aspettiamo una risposta, intanto è meglio Grillo come anti-sistema, almeno la sua gente è agli antipodi del berlusconismo di prima, seconda o terza generazione!

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