Crisi delle pesche, per Lopa basta con le vendite sottocosto

NAPOLI – A margine della iniziativa della Coldiretti, che ieri mattina ha distribuito pesche gratis ai turisti nel golfo di Napoli, è intervenuto il Rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, Rosario Lopa, che sostiene, deve far riflettere l’evidente forbice che si è creata nel tempo tra produzione e consumo e che volge tutta a scapito dei produttori agricoli.Gli introiti destinati ai produttori, precisa si sono fortemente contratti. Il dato è ancor più grave se si considera che il consumatore finale non ha avuto alcuna percezione di questa contrazione dei prezzi al momento dell’acquisto dei prodotti alimentari. È esplicativo della situazione ormai allarmante, il caso delle pesche che all’origine costano 30 centesimi di euro e al consumo raggiungono i 2 euro. Adesso, sottolinea l’esponente dell’Agricoltura, si deve parlare di programmazione delle produzioni perché, nonostante i decreti, ci troviamo di fronte a risultati che non aggrediscono il problema. Tra i due poli, quello dei produttori e quello dei consumatori, prosegue Lopa, si frappongono attori ai quali dovrebbe essere impedito di creare distorsioni così evidenti. Alla luce di questi fatti non si possono lasciare inascoltate le ragioni dei produttori agricoli che rischiano di vedere compromesso il futuro delle coltivazioni se continuano a recepire introiti troppo bassi da parte, in particolare, della grande distribuzione. Serve una ristrutturazione che abbia un vero contenuto programmatico, ha detto, ogni anno si presenta il problema della sovrapproduzione. Fino ad ora abbiamo ragionato sul piano che non avevamo un target, che mancava un obiettivo produttivo preciso. Adesso non può essere sempre il Ministro ad andare dalle Regioni a dire che devono cancellare ‘un tot’ di ettari di pesche. Sono decisioni che non devono cadere dall’alto ma devono essere concordate tra le regioni e gli agricoltori. Poi un invito preciso: Dobbiamo convincerci che serve un tavolo molto qualificato di esperti, in grado di elaborare un piano ben preciso e di studiare formule per implementare la competitività dell’ortofrutta. Programmare solo a livello italiano non basta, ha ribadito Lopa, per avere in sede di Commissione europea un ruolo in grado di ottenere risultati importanti, è necessario innescare un meccanismo consolidato per cui si chiedono in Ue contributi per le crisi del settore dando però, contemporaneamente, la garanzia di attuare una reale ristrutturazione perché il problema non si presenti più in futuro. La necessità dell’intervento di organi di controllo, così come auspicato dal ministro, a nostro avviso, deve andare nella direzione di nuovi studi di settore, capaci di moralizzare la forbice tra produzione e consumo e recuperare un riequilibrio nei rapporti interprofessionali tra imprese agricole, industrie, distribuzione e consumatori con accordi e controlli per la verifica dei margini, in modo che i consumatori possano avvantaggiarsi di prezzi di vendita contenuti. Servono iniziative che garantiscano agli agricoltori prezzi adeguati. Sono necessari solidi rapporti di filiera e la creazione di un organismo permanente tra tutti i soggetti interessati, dal produttore al distributore, i consumatori, il governo nazionale e gli entilocali. Dobbiamo dire no al meccanismo delle vendite sottocosto, prosegue Lopa.  Vogliamo invece una promozione mirata e definita legata al prodotto e al territorio per poter incidere con forza. Per sostenere i produttori in difficoltà e migliorare il posizionamento delle pesche Napoletane e Campane, abbiamo in cantiere, appena le condizioni istituzionali della Provincia di Napoli c’è l’ho consentiranno, ribadisce Lopa, un progetto finalizzato a favorire la conoscenza e il consumo delle pesche con azioni di promozione nella grande distribuzione attraverso iniziative per richiamare l’attenzione del consumatore che risponde all’esigenza, condivisa da tutti gli operatori della filiera interessata, di favorire la conoscenza di un prodotto di eccellente qualità. Si tratterebbe di un primo risultato, a partire dal quale, ha concluso Lopa, le istituzioni locali, le associazioni professionali e i produttori agricoli interessati devono porre le condizioni per la costituzione di associazioni di prodotto forti e credibili. Per questi motivi assumeremo l’impegno con tutte le parti interessate di portare ad approvazione il progetto.

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