Raffaele Lauro: spero che Tremonti abolisca i privilegi

ROMA – L’annunciata manovra finanziaria cui sta lavorando il super ministro dell’economia Giulio Tremonti può essere l’occasione, secondo il Sen. Raffaele Lauro (PdL), per abolire costosi privilegi di casta, argomento su cui il parlamentare del popolo della libertà è da sempre impegnato con la presentazione anche di uno specifico e dettagliato disegno di legge. In un’articolata lettera, inviata stamane al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, Lauro (PdL), membro della commissione antimafia e del comitato antiriciclaggio, in relazione alle indiscrezioni di stampa sulla dimensione, quantitativa e qualitativa, della manovra finanziaria triennale, finalizzata a conseguire, nel 2014, il “quasi” pareggio di bilancio, si augura che corrisponda al vero la volontà politica del Ministro di porre mano ad alcune annose ed incancrenite questioni nazionali, che, se affrontate ed avviate a soluzione, contribuirebbero, e non poco, in termini finanziari, ad alleggerire la spesa pubblica e ad implementare le entrate, senza sottovalutare il contributo, non secondario, che recherebbero all’etica pubblica e al rinsaldamento della fiducia dei cittadini nelle Istituzioni e nei reggitori della cosa pubblica. Lauro, sottoponendo all’attenzione Ministro alcune proposte di legge, presentate nel corso della legislatura, fa riferimento, in particolare “alla urgente necessità: di tagliare la scandalosa giungla dei privilegi e dei benefici, di cui continuano a godere coloro che hanno ricoperto incarichi pubblici, anche dopo la cessazione del mandato, quasi si tratti di un vitalizio di sapore medioevale e del tutto immotivato in un regime democratico (AS 1708); di rendere finalmente trasparente, con norme antiriciclaggio, il mercato del gioco e, in particolare, del gioco d’azzardo, anche on-line, che sta devastando i bilanci delle famiglie italiane, rovinando la vita di centinaia di migliaia di persone, attentando alla integrità delle nuove generazioni ed alimentando, indirettamente, la penetrazione della criminalità organizzata nel Sistema Paese, specie sui territori a sovranità criminale (AS 2714); e, infine, di colpire, in maniera decisiva, con norme analoghe a quelle vigenti per la lotta alla criminalità organizzata, con la confisca dei beni dei grandi infedeli del fisco, il “mostro” dell’evasione fiscale, che condiziona pesantemente la ripresa dello sviluppo del nostro Paese (AS 2331).” “Sulla prima questione – conclude Lauro – appare equo che sia introdotta una norma di portata generale, che colpisca in modo radicale e senza eccezione alcuna, a partire dagli organi costituzionali, nonostante l’autonomia di bilancio, fino all’ultimo degli Enti Locali, alle società pubbliche e a quelle municipalizzate (non basta intervenire demagogicamente solo su ciò che colpisce l’opinione pubblica); sulla seconda, appare realistico, al di là delle  misure urgenti, procedere, in seguito, ad una riforma organica, che rafforzi il sistema sanzionatorio e quello di controllo; sulla terza, appare utile lanciare un messaggio che assimili, nella coscienza popolare, i grandi evasori fiscali ai grandi criminali, come avviene nei paesi anglosassoni e di più antica (e salda) tradizione democratica.”

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