Lega Coop Campania, Vanda Spoto riconfermata Presidente
NAPOLI – Si sono svolti ieri i lavori del 10° Congresso della Legacoop Campania, a conclusione dei quali Vanda Spoto è stata riconfermata all’unanimità Presidente dai 215 delegati presenti. Sono stati eletti due nuovi Vice Presidenti: Mario Catalano, già Responsabile del Settore Abitanti e Vittorio Di Vuolo, già Responsabile del Settore Produzione e Lavoro. “Con questa scelta – dice la Spoto – Legacoop Campania ha cominciato a lavorare al nuovo gruppo dirigente del futuro. Anche nella formazione della nuova Direzione abbiamo tenuto conto della necessità di dare spazio alle giovani generazioni, fresche per idee ed entusiasmo che speriamo possano essere il nostro polmone e la nostra speranza”.
Promossa, dunque, e riconfermata con la rielezione della Spoto, la linea che in questi anni ha intensificato i legami della Legacoop Campania con le Associazioni e le Organizzazioni di rappresentanza, le Università e i Centri di Ricerca regionali, che ha costruito un leale confronto con le istituzioni, alle quali non ha lesinato critiche in questi quattro anni, ma sempre in un’ottica costruttiva, legata a proposte concrete per lo sviluppo del territorio. Rapporti testimoniati dall’importante parterre di ospiti intervenuti, tra cui ricordiamo gli Assessori Amendolara e Taglialatela della Regione Campania; l’on. Luciano Schifone, Presidente del Tavolo di Partenariato della Regione Campania; in Sindaco di Napoli, on. Rosa Russo Iervolino; l’europarlamentare on. De Magistris. Gli europarlamentari on. Erminia Mazzoni e on. Andrea Cozzolino, hanno inviato al Congresso due lunghi e significativi messaggi che sono stati letti all’Assemblea.
“Riteniamo – dice la Spoto – che la Regione Campania abbia due priorità: affrontare adeguatamente il tema della riorganizzazione produttiva, per cogliere le sfide e le opportunità del nuovo scenario che si aprirà all’uscita dalla crisi; definire una riforma del welfare che preveda risposte concrete ai bisogni del territorio e che possa consentire la costruzione delle condizioni necessarie anche ad azzerare il sistema di “protezione sociale” assicurato attualmente dalla criminalità organizzata”.
Rispetto a quest’ultima questione – si legge nel documento politico conclusivo – è evidente che una delle strategie di governo della Regione deve passare per una seria rivisitazione delle politiche sanitarie, perché proprio la Sanità sta diventando uno dei freni, sicuramente il più grande, allo sviluppo della Campania, non solo perché assorbe direttamente gran parte, almeno oltre il 50%, degli impieghi di Bilancio, ma anche perché la sua complicata gestione sta producendo effetti di varia natura sulla struttura economica del territorio.
“Come cooperazione – commenta Spoto – riteniamo che si possa razionalizzare la spesa sanitaria, senza ledere i livelli di erogazione dei servizi, promuovendo la domiciliarizzazione delle cure e riorganizzando l’assistenza primaria con la promozione di strutture intermedie a bassa intensità sanitaria e ad alto contenuto assistenziale, come le Rsa e gli ospedali di comunità in cui è possibile riconvertire i piccoli ospedali in dismissione”.
Per quanto attiene il tema dell’edilizia sociale – si legge ancora dal documento – Legacoop Campania chiarisce che non è favorevole alla creazione dei quartieri ghetto, senza servizi e con abitazioni di bassa qualità. “Le nostre cooperative – sottolinea Spoto – privilegiano la realizzazione di alloggi a basso consumo energetico in quartieri vivibile e ben attrezzati. Bisogna spingere ad una corretta pianificazione urbanistica nel campo dell’edilizia sociale progettando quartieri a misura d’uomo, dotati di servizi e di infrastrutture”.
Secondo Legacoop Campania, l’esiguità di risorse pubbliche rende utili operazioni di riuso a fini abitativi di contenitori industriali dismessi, con la realizzazione di una quota di edilizia sociale, ma i contributi pubblici devono andare, esclusivamente,al finanziamento dei programmi di edilizia sociale regolarmente previsti dagli strumenti urbanistici.
L’Associazione propone alla Regione lo stanziamento di 25 milioni l’anno per vent’anni per finanziare e garantire i mutui a migliaia di famiglie a reddito medio basso, privilegiando i programmi realizzati da imprese e cooperative nei capoluoghi di provincia e nei grandi comuni della Regione che abbiano previsto nella loro strumentazione urbanistica aree PEEP dotate delle necessarie urbanizzazioni primarie e secondarie.
Il documento si sofferma anche sullo stato della cultura in Campania che, come nel resto del Paese, desta grande preoccupazione. Secondo Legacoop Campania, infatti, esiste una domanda di cultura forte, ovvero una spesa che i cittadini e i turisti impiegano per questo settore, alla quale deve corrispondere una coerenza nelle scelte politiche, in termini di programmazione economica e sociale che, soprattutto, sia partecipata con gli operatori del territorio (infatti, chiede l’istituzione di un Tavolo della Cultura da parte della Regione Campania), a salvaguardia di decine di migliaia di posti di lavoro e della tenuta dei livelli di democrazia e legalità di questo territorio. Per ciò che concerne il Settore Agroalimentare di Legacoop Campania, che da solo rappresenta il 6% della produzione agricola regionale, dal documento emerge che non è parte integrante del partenariato agroalimentare e non è presente al “Tavolo Verde”, importante organo di concertazione per il settore agricolo, per svolgere un ruolo attivo nella definizione della politica agricola regionale, al quale sente di poter legittimamente essere ammesso. A proposito di tutela del territorio e della salute dei cittadini, l’Associazione, che sta lavorando da tempo sui temi delle energie alternative e rinnovabili, ritiene che la Campania sia una regione a forte rischio idrogeologico, oltre che sismico, e questo, di per sé, sconsiglierebbe un orientamento verso il nucleare, “se poi si tiene conto del fatto – dice la Spoto – che questo territorio ancora non è riuscito ad uscire dall’emergenza rifiuti, con i problemi di salute e sicurezza ambientale che ciò comporta, il turbamento si acuisce”.
Legacoop Campania plaude alla recente posizione del Presidente Caldoro sulla necessità di abbandonare l’opzione nucleare in Campania, che modifica quella assunta nelle scorse settimane, e di puntare sull’utilizzo delle energie alternative nel Paese, come nella nostra regione.
Pertanto, chiede alla Regione di sostenere e farsi promotrice di una legge regionale che favorisca le energie alternative rinnovabili e cancelli per sempre l’opzione nucleare dalla Campania, auspicando un comune orientamento di tutte le altre Regioni.
Legacoop Campania, inoltre, chiede alla Regione di promuovere una forte riqualificazione dell’azione amministrativa e della spesa pubblica, riducendo gli enormi ritardi di pagamento accumulati nei confronti delle imprese.
E’ convinta che occorra fare un uso virtuoso delle risorse aggiuntive europee superando velocemente i ritardi accumulati nella fase di riprogrammazione dei fondi strutturali. E’ improprio – si dice nel documento – che le risorse comunitarie vengano distolte dal Governo che non deve dirottare i fondi sul falso presupposto che le Regioni del Mezzogiorno hanno più risorse dall’Europa.
Legacoop Campania ribadisce la necessità e il valore del Tavolo di Partenariato economico-sociale, in quanto uno dei principali strumenti per consentire alla Regione di programmare in maniera più efficace.
“Nel corso della scorsa legislatura – conclude Vanda Spoto – il richiamo alla funzione sociale della cooperazione è stata cancellato dallo Statuto regionale. Chiediamo, pertanto, che sia riconosciuta l’attualità dei valori cooperativi e la sua funzione sociale nel nuovo Statuto, così come previsto già nella Carta Costituzionale. Inoltre, richiamiamo l’attenzione del Consiglio regionale affinché approvi in tempi brevi le leggi sulla pesca e sulla cooperazione sociale, leggi che da troppi anni attendiamo, e aggiorni la legge sulla cooperazione ormai datata”.