Lauro (PdL): spero che la RAI venga condannata a risarcire la FIAT
ROMA
– In relazione al maxirisarcimento di 20 milioni di euro, per danni all’immagine, richiesto dalla Fiat alla Rai, il sen. Raffaele Lauro (PdL), membro della Commissione di Vigilanza Rai, ha dichiarato, stamani, al Senato: “Plaudo a questa maxirichiesta di risarcimento della Fiat e mi auguro che la Rai venga condannata al pagamento, in modo da far esplodere tutte le contraddizioni della governance aziendale. Agli esordi dell’incarico – ha aggiunto Lauro – il direttore generale Masi, meritoriamente, illustrò in Vigilanza tutte queste contraddizioni del servizio pubblico radiotelevisivo (tra le altre: la pesante situazione finanziaria, in rapporto anche all’andamento delle entrate da canone; l’elefantiasi della dirigenza, nominata per influenze politiche e partitiche; l’opacità negli appalti, con il ricorso sistematico all’outsourcing e, soprattutto, la mostruosità giuridica del salvacondotto dalla responsabilità civile, fornito alle isole informatiche, diventate uno stato nello stato). Ma, successivamente, Masi si è sempre rifiutato, nonostante anche i solleciti del Presidente Zavoli, di fornire, su mia pressante e reiterata richiesta, la documentazione utile per consentire, su quei problemi, alla Commissione l’esercizio dei suoi compiti di vigilanza e di controllo, come previsto dall’art. 3 del regolamento.” “Ormai i nodi stanno venendo al pettine – ha concluso Lauro – e la Rai appare, ogni giorno di più, un arcipelago medioevale di contee e di marchesati di una informazione, faziosa ed irresponsabile, e, in qualche caso, di vere centrali della diffamazione, politica ed economica. Si profila, a breve, lo stesso destino di Alitalia. Di questo passo, per porre fine a questo scempio della correttezza e della completezza dell’informazione, che pesa tutto sulle spalle dei cittadini, sarà necessario commissariare e privatizzare la Rai, abolire la Commissione di Vigilanza, del tutto inutile, e risolvere così l’equivoco di un servizio pubblico, che di pubblico ormai non ha più niente“.