La crisi della sanità campana spiegata da Rivellini
NAPOLI – «Aridatece Montemarano…»: con questa battuta di amara ironia l’europarlamentare Enzo Rivellini, coordinatore di Generazione Italia Campania, ha concluso oggi la sua conferenza stampa convocata dopo le clamorose dimissioni del sub-commissario alla Sanità Zuccatelli.Rivellini tiene poi a precisare: «Avevo deciso di rimandare la conferenza stampa di stamani per evitare di contribuire alle dimissioni di Zuccatelli e per dare l’opportunità ai responsabili (tanti) che si occupano di sanità in Giunta regionale di rivedere le loro posizioni. E’stato, purtroppo, tutto inutile. Ed allora credo che bisogna cercare di capire quali problematiche sono alla base delle dimissioni di Zuccatelli così da comprendere le scelte, a mio avviso scellerate, che Caldoro ed il suo capo di gabinetto Del Gaizo hanno assunto insieme ai soliti politici “cattivi compagni”. Chiariamo che in sanità i ruoli istituzionali ufficiali sono solo del Commissario Caldoro e dal suo vice Zuccatelli. Tutti gli altri soggetti che senza titolo o a diverso titolo “ mettono bocca” in sanità, sono, per così dire “abusivi”, e Zuccatelli non ha più voluto accettare né forzature né abusivi. Lo scontro frontale è avvenuto essenzialmente su tre questioni:
1) L’operazione SACE-FCT e le politiche relative al pagamento dei crediti sanitari;
2) La stabilizzazione dei lavoratori precari;
3) La forzatura per farlo affiancare da nuovi tecnici diminuendo le sue responsabilità.
1) L’operazione SACE-FCT nasce dopo il mio convegno di alcuni mesi fa svoltasi presso l’associazione dei farmacisti e, dopo una faticosa e lunga trattativa, Zuccatelli ha concluso un accordo per un’operazione di factoring di 300 milioni di euro, approvata dal governatore Caldoro ma ferma da 15 giorni sulla sua scrivania per l’opposizione a quanto sembra del dottor Del Gaizo. Inoltre ha scoperto Zuccatelli che la vecchia operazione (541) fatta dalla Regione con SACE-FCT ed alcuni istituti di Credito (Deutsche Bank, gruppo Banca Intesa ecc.) si è bloccata perché la regione non ha onorato 35 milioni di euro di rate direttamente alla SACE-FCT e 130 milioni di euro ai gruppi bancari che hanno garanzie reali della stessa SACE-FCT. E, a quanto sembra, la regione non intende onorare al più presto tali debiti perché vuole portare avanti l’operazione SORESA 2, riempiendo questo contenitore di tutti i debiti contratti sino al luglio 2010 e, successivamente, trattando importi e tempi di pagamento con i poveri malcapitati creditori, creando una sorta di commissario liquidatore, come accadde 20 fa quando ci fu la trasformazione da U.S.L. ad A.S.L., che oggi a circa 20 anni, non ancora si è completata. Cosa accadrà oggi che questa operazione viene effettuata in un momento di grande crisi economica con le aziende della sanità sul lastrico e migliaia di posti di lavoro in pericolo ? Ed a gennaio, quando finirà il blocco dei pignoramenti, che cosa accadrà in questa nostra povera sanità ? Sembra quasi che l’unico scopo di Caldoro sia portare i conti a posto a Roma, penalizzando per questo la nostra comunità. 2) La regione doveva per legge, e perché gli sono utili, assumere 600 “precari”. Già gli avevano impedito questa operazione ma, sembra, che ieri con un atto impositivo, gli sia stato ordinato di eliminare definitivamente il diritto di questi precari ad essere assunti, minando anche il diritto costituzionale alla salute ai cittadini della Campania 3) Ma il vero scontro si è infine consumato ieri quando volevano imporre al dottor Zuccatelli un’ulteriore struttura di sei nuovi tecnici che affiancassero il suo lavoro con un supertecnico che mortificasse ulteriormente il suo ruolo e il suo lavoro, imposto dal presidente De Mita nella persona del dottor Sicuranza. In pratica, in una regione dove non si riescono a designare i sub commissari amministrativi e sanitari nelle Asl si riesce a pensare di dar vita ad una struttura che deve affiancare Zuccatelli e viene scelta dalla politica attraverso il manuale Cencelli. A tutto questo Zuccatelli, giustamente offeso nel suo ruolo nel suo lavoro e nella sua professionalità, ha mandato tutti a quel Paese, ha preso armi e bagagli ed è andato via. Perdiamo l’unico tecnico autorizzato, fattivo e che rispondeva al telefono, e stiamo entrando in un folle ed infernale girone dantesco che è diventata la sanità campana. In passato ho contribuito a far rimuovere l’assessore Montemarano, pessimo responsabile della sanità e pessimo manager dell’Asl Na 1, ma in questo caos generale che sta caratterizzando il comparto viene spontanea ed amara una battuta, a questo punto Aridatece Montemarano che nei suoi limiti aveva comunque una linea politica rispetto alla confusione totale attuale…».