A Positano il “Free Capitons day”: il WWF libera le anguille nel Canyon Vallone Porto
Il rischio che le anguille si estinguano è sempre più concreto e lo dimostra il fatto cheincontrarne libere in natura, nei fiumi, è sempre più difficile. Così per festeggiare il nuovo anno alcuni volontari del WWF Terre del Tirreno, secondo una tradizione beneaugurale che si rinnova da dieci anni, hanno liberato nel Canyon Vallone Porto di Positano alcune anguille sopravvissute alla mattanza delle feste.
“Un tempo le anguille erano presenti nel corso d’acqua che scorre nella forra del Vallone Porto fino alla spiaggia di Arienzo – racconta Claudio d’Esposito presidente del WWF Terre del Tirreno – come testimoniano gli abitanti locali e lo stesso Gianni Menichetti che vive da oltre 50 anni immerso nella natura selvaggia del canyon senza gli agi della moderna civiltà. Poi con la costruzione a monte della strada carrabile, che collega Montepertuso a Nocelle, l’edificazione di dighe e briglie a valle e le diverse captazioni di acqua dal rivo, si è persa ogni traccia di tale affascinante animale.
Il WWF con questo gesto simbolico intende accendere i riflettori su quella che è una specie iconica delle tradizioni gastronomiche del nostro Natale, ma di cui pochissimi ne conoscono la storia e i rischi che corre.”
Con l’arrivo delle feste natalizie, nei mercati di molte città italiane, in particolare nel centro-sud, è facile imbattersi in grosse anguille, i cosiddetti “capitoni”, vendute vive, quale piatto prelibato della tradizione nei giorni di festa. In pochi sanno però che l’anguilla europea (Anguilla anguilla) è una specie in pericolo critico d’estinzione. Dal 1980, infatti, la popolazione globale di questo pesce un tempo abbondante ha subito un declino superiore al 90% in tutte le sue fasi di crescita ed è considerato oggi un animale assai più raro del Panda gigante o del Gorilla di montagna!
La distruzione del suo habitat, la costruzione di dighe e barriere artificiali che impediscono a questa specie, che vive in acque dolci e si riproduce in acque salate, di completare il suo ciclo biologico e, soprattutto, una pesca insostenibile, fomentata dalla sempre maggiore richiesta per questo pesce sempre più raro, stanno risucchiando l’anguilla nel vortice dell’estinzione.
Gran parte del mondo scientifico e delle associazioni ambientaliste chiede a gran voce alla Comunità Europea una moratoria sulla pesca di questo animale straordinario. Resta a noi scegliere se rinunciare oggi ad una pietanza oppure, un domani, ad uno dei più incredibili gioielli dell’evoluzione.