Oblivion concerto per una donna forte come una terra o di una terra amata come una donna: la “Cicilia”.
Napoli – Il mezzosoprano siciliano Josè Maria Lo Monaco e l’ensemble Mare Nostrum diretti da Andrea De Carlo saranno i protagonisti di “Oblivion”, concerto che si terrà oggi, 5 giugno 2022, alle ore 19 all’interno della Chiesa di Santa Maria da Siena per la Fondazione Pietà de’ Turchini. “Oblivion” è un’opera contro la dimenticanza e sulle anime aggrappate strenuamente ai ricordi. Storie che iniziano in luoghi e tempi diversi, narrate da voci e strumenti di altri tempi e luoghi che s’incontrano e s’intrecciano nello spazio comune del dolore e della mancanza. Storie, che sono declinate in quattro quadri: Spartenza (allontanamento, separazione fisica e affettiva), Olvido (oblio), Memoria (memoria) e Sueños (sogni). La melodia che dà origine al viaggio, Ayo visto lo mappamundi, contiene già da sola il gesto e il significato di tutto il programma. L’unica fonte musicale è un’omonima Messa del compositore spagnolo Joannes Cornago (1400-1475) basata una canzone popolare in forma di frottola alla corte siciliana di Alfonso V d’Aragona, è a sua volta una parodia della lauda morale del poeta fiorentino Feo Belcari (1410 – 1484) “Haggio visto il cieco mondo”, cantata sulla stessa melodia. Il dolore per la separazione dalla terra perduta, la Cicilia (ortografia vernacolare della Sicilia fino al XVI° secolo), si confonde ambiguamente con la perdita della donna amata: Cecilia. L’Ensemble “Mare Nostrum”, fondato da Andrea De Carlo, è uno dei complessi barocchi più originali e sorprendenti, con riferimento soprattutto alle opere del grande compositore Alessandro Stradella. Con il direttore Andrea De Carlo (viola da gamba) si esibiranno: Javier Girotto, sax soprano e percussioni, Fabio Furia, bandoneon, Lucia Adelaide di Nicola, clavicembalo e organo, Daniel Zapico tiorba e chitarra barocca e Amleto Matteucci, contrabbasso. Dai canti della Sicilia alle milongas di Buenos Aires attraverso la Venezia Barocca, da Monteverdi a Piazzolla, racconti di amori mancati e terre rimpiante, “il ricordo di una donna forte come una terra o di una terra amata come una donna”. Sguardi e passi che si separano, per ritrovarsi al di là del mare dentro al suono di un bandoneon.
A cura di Luigi De Rosa
Link utili: https://www.turchini.it/event/oblivion/