Covid-19: chi è il vero nemico?

giovani_coviddi Giorgia Maresca

Come si può in un momento di difficoltà come questo che stiamo vivendo e che interessa la comunità e non il singolo considerare giovani e anziani come fazioni nemiche? “L’unione fa la forza” allora resta solo un modo di dire? Sembrano tutti pronti ad affrontare una guerra, carichi, accaniti contro questo virus, pronti ad additare come colpevole il primo che capita a tiro. Non consapevoli, forse, di star giocando una partita il cui unico avversario siamo noi stessi. Se in alcuni momenti sembrava fossimo dei campioni, ora invece stiamo perdendo.
Facciamo qualsiasi cosa pur di ostacolarci, evitando di raggiungere quel tanto ambito traguardo che è diventata la sconfitta del virus.
Sfoghiamo sugli altri, quando dovremmo solo imparare a controllare noi stessi.
Siamo tutti così pronti ad accusare, convinti d’essere chissà chi: un giorno siamo dottori, virologi esperti, diventiamo avvocati leggendo un decreto e perché no giudici, ma quello lo siamo sempre stati, emanando sentenze.
Giochiamo, dunque, un pò come i bambini cui si chiede cosa vorrebbero essere da grandi, ma abbiamo capito le regole? Non credo. Noi giovani ci sentiamo soffocare da ogni restrizione, infervorati come ci stessero privando della vita stessa ci aggrappiamo a ogni scappatoia per poter uscire.
Alcuni adulti osservano senza capire il motivo di quest’agitazione, l’improvvisa voglia di fare della generazione Z, dei cosiddetti “sdraiati”. Non eravamo tanto attaccati ai nostri smartphone? Così felici di saltare la scuola per un giorno di solo relax sul divano?
C’è chi filosoferà dicendo che i mesi chiusi in casa hanno aperto gli occhi sulla fugacità del tempo, sulla necessità di dover cogliere ogni attimo. Che esagerazione! La verità è solo una: questa confusissima partita, che stiamo giocando da ormai troppo, è diventata un vortice di restrizioni, una spirale senza uscita e noi che abbiamo appena assaggiato un pò di libertà non possiamo permettere che ce la strappino via così.

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