Massa Lubrense, ordine di demolizione di un manufatto condonato irregolarmente
MASSA LUBRENSE – La notizia dell’ordinanza di demolizione di un manufatto abusivo emessa dal tecnico comunale ing. Giuseppe Maresca a carico dell’Assessore Domenico Tizzano, ha suscitato notevole scalpore perchè interessa un amministratore in carica che è anche un addetto ai lavori detenendo le deleghe al condono edilizio, alla tutela paesagistica e alla manutenzione sentieristica.
Va detto però che all’epoca del rilascio della sanatoria, nel 2017, Tizzano non ricopriva cariche pubbliche, ma prestava la propria assistenza professionale al Comune come supporto al RUP proprio in materia di condono edilizio.
Circostanza che oggettivamente complica la posizione dell’Assessore che, sulla base dell’ordinanza, ha 90 giorni di tempo per procedere alla demolizione e al ripristino dello stato dei luoghi.
Ingegnere e dipendente di Gori, Tizzano ha ottenuto la sanatoria del manufatto, in base alle contestazioni mossegli, senza averne diritto in quanto l’opera non sarebbe potuta rientrare nei termini previsti dal condono del 1994, cioè per gli abusi realizzati entro il 31 dicembre 1993.
A certificare la situazione ci sono i rilievi aerofotogrammetrici realizzati in diversi tempi, si legge nel provvedimento, per cui sarebbe confermata la non coincidenza tra le date dichiarate ai fini del conseguimento della sanatoria edilizia e quelle di effettiva realizzazione dell’opera.
Ovviamente l’Assessore potrà impugnare il provvedimento, nel qual caso però entrerebbe in conflitto con l’Amministrazione instaurandosi uno status di sopraggiunta incompatibilità, ma nell’ordinanza firmata dall’ing. Maresca non c’è traccia di un preliminare provvedimento di annullamento, in autotutela, della sanatoria rilasciata nel 2017. Si tratta di un aspetto non secondario sul piano dell’efficacia dell’ordinanza di ripristino per cui la partita è tutt’altro che chiusa.