Crescenzio Rivellini (FdI) condannato al risarcimento dal Parlamento Europeo
Crescenzio Rivellini è stato europarlamentare nelle file del Partito popolare europeo dal 2009 al 2014, eletto con il Popolo della libertà (poi diventato Forza Italia) e infine approdato a Fratelli d’Italia. Rivellini si è visto respingere il suo ricorso alla giurisdizione europea. La sentenza (della quinta sezione del Tribunale del Lussemburgo pronunciata il 23 ottobre scorso) ha confermato che dovrà restituire 252.321,88 euro al Parlamento Europeo.
Quei fondi, destinati a sostenere la sua attività parlamentare, finirono nelle casse di “una società unipersonale a responsabilità limitata” della quale “unica socia” risultava Bianca D’Angelo, per un certo periodo sua assistente e compagna. Come rilevato nella sentenza, infatti, Rivellini “non ha confutato, nella sua denuncia, la constatazione dei questori secondo cui intratteneva una relazione sentimentale e stabile” con la donna, “come attestava nel suo libro intitolato Non faccio nomi… solo cognomi, pubblicato sul proprio sito internet”. E nel quale afferma “espressamente” che “durante l’anno 2009”, D’Angelo “era lacompagna della (sua) vita da dieci anni”. Il Tribunale, che ha anche condannato Rivellini alle spese di giudizio, ha confermato la restituzione, a suo carico, di quei circa 250mila euro.
Rivellini non è un politico qualsiasi ma esponente di spicco del centrodestra e di Fratelli d’Italia. Ad inizio 2024 è stato nominato nel CdA di Acque del Sud. Si tratta di una società pubblica del Ministero dell’Economia, artefice del nuovo incarico è stato il super ministro Lollobrigida. La compagna di Rivellini, Bianca D’Angelo, coinvolta con lui nella frode al Parlamento europeo, attualmente è consigliera comunale della Lega di Salvini al Comune di Napoli. Tra i suoi meriti una condanna per danno erariale inflitta dalla Corte dei conti (documenti ufficiali disponibili sul web).