Vincenzo De Luca vince la partita sull’accordo di coesione…I problemi della Schlein

Alla fine Vincenzo De Luca ce l’ha fatta e ha sottoscritto con Giorgia Meloni l’accordo di coesione che assegna alla Regione Campania la bellezza di 6,2 mld di euro (compresi gli anticipi già erogati) grazie ai quali sarà possibile cantierare tutte le importanti opere pubbliche progettate e che attendevano soltanto che si sbloccasse l’impasse politico tra la Regione e il Governo. Soddisfatti tutti, in primis De Luca, la cui inflessibilità nel pretendere “quello che ci spetta” ha dato i risultati sperati per cui nel finale di consiliatura regionale potrà dare il via libera a centinaia di interventi in tutta la regione. L’impegno del Presidente nella lotta al progetto di Autonomia Differenziata ne ha fatto, indubbiamente, il paladino di un’iniziativa nazionale a tutela dei diritti di eguaglianza socio-economica del paese e il successo di sottoscrizioni che si è registrato in Campania per il referendum popolare di abolizione della legge-Calderoli rappresenta un risultato che non può sfuggire alla segretaria del PD, Elly Schlein, che dovrà affrontare la questione più scottante sul tavolo: sostenere la ricandidatura di De Luca per un terzo mandato alla guida della Regione Campania o consacrare la frattura tra il Presidente e il PD aprendo di fatto le porte al successo del centro-destra alle prossime elezioni regionali in programma tra l’autunno 2025 e la primavera 2026.

Andare alle urne in un clima di lotta avendo, il PD, avversario De Luca si trasforma in una partita decisiva per le sorti politiche della Schlein: se vincesse il centro-destra avrebbe consegnato agli avversari la Regione, se nonostante tutto De Luca vincesse la competizione per la Schlein si tratterebbe di una sconfitta talmente grave da comprometterne la guida del partito e azzoppare la costruzione della difficile alternativa di governo nazionale che si cerca di realizzare pur tra mille distinguo e contraddizioni, soprattutto in politica estera.  Argomento che, con riferimento alla guerra Russia-Ucraina, trova De Luca in una posizione “pacifista” che rispecchia il prevalente orientamento dell’opinione pubblica nazionale. In queste ore il Parlamento Europeo voterà sull’autorizzazione da parte dei Paesi che hanno rifornito e riforniscono l’Ucraina di armi a lunga gittata a impiegarle per colpire al cuore la Russia: sarebbe di fatto il via libera alla terza guerra mondiale perchè si tratterebbe di una vera e propria entrata in guerra dell’Europa e della Nato contro Putin. L’eurodeputata piddina Pina Picierno incarna l’ala più aggressiva e belligerante del partito cui la Schelein non riesce a dare un’identità forte e soprattutto non equivoca come lo è oggi! Anche su questo si gioca una partita decisiva per il PD di Elly e De Luca rappresenta una forza politica ed elettorale da salvaguardare a prescindere dalle volontà dei suoi avversari interni che spingono al divorzio dal governatore. Intanto Matteo Renzi è venuto a Napoli sposando la ricandidatura di De Luca e collocandosi come polo attrattore di un centro di cui nessuna delle parti in causa probabilmente può fare a meno. La partita campana avrà riflessi nazionali per cui qualunque mossa e qualunque decisione va meditata con la filosofia del giocatore di scacchi che muove i pezzi in prospettiva!

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