A Villa Fondi concerto “Arie d’Opera, Romanze da Camera e Canzoni italiane e polacche”

Dominika Zamara

Domenica 26 maggio la rassegna “Domeniche ArcheoAperiMusica al Museo di Villa Fondi”, si chiuderà con il concerto “Arie d’Opera, Romanze da Camera e Canzoni italiane e polacche”, protagonisti tre artisti di fama internazionale: il soprano Dominika Zamara, il baritono Antonio Sarnelli de Sylva e il M° Paolo Scibilia al pianoforte. La manifestazione è organizzata dall’Amministrazione Comunale di Piano di Sorrento, nella persona del Sindaco Salvatore Cappiello e dell’Assessore alla Cultura, Giovanni Iaccarino, in sinergia con S.C.S. Società dei Concerti di Sorrento, in collaborazione con MusAPS Museo Archeologico Territoriale della Penisola Sorrentina “George Vallet” diretto da Giacomo Franzese. L’evento è patrocinato dalla Città Metropolitana di Napoli e Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Polo Museale della Campania e Regione Campania. Direttore artistico della rassegna il M.tro Paolo Scibilia. L’evento si articola in tre fasi: visita guidata del Museo a cura dell’archeologa Lia Trapani (ore 10.30) / Concerto (ore 11.30) / Aperitivo-degustazione sulla terrazza belvedere (ore 12.30) L’ingresso è gratuito, fino ad esaurimento posti a sedere. Il concerto “Arie d’Opera, Romanze da Camera e Canzoni italiane e polacche” prevede l’esecuzione di arie immortali quali il mozartiano “Là ci darem la mano” dal “Don Giovanni, di Bellini “Ma rendi pur contento” (sop.), quindi “Cruda funesta smania” di Donizetti dalla “Lucia di Lammermor”. Seguiranno sempre del grande compositore siciliano “Vaga luna” (duet.). Dopo Bellini ancora un italiano Francesco Paolo Tosti con le arie Sogno (sop.), “Ideale” (bar.) “Serenata” (sop.) e “L’ultima Canzone” (bar.). Non mancherà un omaggio a Chopin con l’esecuzione di Pierscien – Piosnka Litewska – Zyczenie (sop.), dulcis in fundo di A. Sarnelli “Amor de regard”, S. Gastaldon “Musica Priobita”, R. Leoncavallo “Mattinata” e infine di E De Curtis “Non ti scordar di me” (duet.).

a cura di Luigi De Rosa

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