A Bussolengo l’Animal Welfare Forum 2024
BUSSOLENGO (VR) – Sono 250 i delegati provenienti da 37 paesi del mondo per partecipare all’Animal Welfare Forum 2024, l’appuntamento in corso fino al 22 marzo organizzato dall’Associazione Europea degli Zoo e degli Acquari al Parco Natura Viva di Bussolengo (VR). L’Italia ospita la comunità scientifica internazionale (europea e non) che ha avviato i lavori con il tributo alla memoria di Frans de Waal, il primatologo contemporaneo scomparso alcuni giorni fa e che sta proseguendo con conferenze plenarie, workshop, presentazioni orali e poster sulle conoscenze eco-etologiche, biologiche, cognitive, emotive, psicologiche e di salute delle specie animali gestite in ambiente controllato. In un momento in cui la ricerca scientifica sul benessere animale non si ferma più ai primati e ai grandi felini, ma amplia il proprio sguardo a tutti gli esseri viventi: pinguini, avvoltoi, suricati, casuari, tartarughe.
Una location non casuale quella scelta dall’Associazione Europea degli Zoo e degli Acquari (EAZA). Il Parco Natura Viva ha collezionato negli anni un totale di 80 articoli scientifici pubblicati su riviste referate e ha messo a punto il Behavioral Variety Index, lo strumento di monitoraggio dello stato di benessere degli esemplari adottato oggi da istituzioni zoologiche ed accademiche. E infatti, a rappresentare la quattro-giorni scientifica, ci sono oggi direttori di parchi zoologici, presidenti di istituzioni scientifiche, accademici, medici veterinari, biologi, naturalisti, educatori e keeper. A dare il benvenuto a tutte le nazionalità Cesare Avesani Zaborra, CEO del Parco Natura Viva di Bussolengo.
“E’ un clamoroso successo di partecipazione da ogni angolo del mondo. Per la nostra comunità è un momento cruciale, perché il tema del benessere animale si lega indissolubilmente a quello della conservazione delle specie a rischio di estinzione. Il nostro obiettivo è, laddove possibile, riportare gli esemplari a ripopolare i propri habitat di origine. Ma senza conoscerne gli aspetti più profondi legati al comportamento, resterà un obiettivo a metà. Da qui usciremo con un momento di sintesi, con idee condivise e metodologie riconosciute”.
“Non è un caso – fa eco Caterina Spiezio, responsabile del settore ricerca e conservazione del Parco Natura Viva – che stamattina abbiamo voluto dedicare il primo pensiero all’etologo e primatologo Frans de Waal, grande precursore anche di quella che noi oggi chiamiamo “divulgazione scientifica”. I primati sono l’ordine di animali storicamente più studiato. I grandi etologi come lui, come Dian Fossey o anche i contemporanei come Jane Goodall, hanno studiato scimpanzè, bonobo, gorilla. Perché si tratta di specie molto vicine all’uomo nelle quali è più immediato riconoscere segnali emotivi e comunicativi. Da questi consessi emerge però che l’attenzione si sta allargando ad ogni taxa del mondo vivente, raggiungendo perfino gli studi etologici sullo sviluppo delle piante. Ed è per questo che servono nuovi protocolli che possano applicare metodi di valutazione condivisi. Oltre alle specie oggetto dei poster che oggi vengono esposti, in questo momento si sta indagando l’etologia di uccelli, pesci, rettili, anfibi e perfino insetti. Nel mondo dei mammiferi invece non ci si ferma più ai grandi felini come tigri, leoni o leopardi ma si ha la possibilità di spaziare anche fino a raggiungere animali più elusivi, come il gatto di Pallas, a forte rischio di scomparsa”.