La tragedia di Scafati, i passaggi a livello minaccia per l’incolumità pubblica. L’intervento di De Gregorio
Il tragico incidente avvenuto a Scafati dove il cinquantenne rider Raffaele Acampora ha perso la vita nell’atto di attraversare un passaggio a livello restando investito dal treno che proprio in quell’istante passava, al di là del dramma umano e familiare che ha causato, pone ancora una volta il problema di abolire questi passaggi ferroviari ubicati nelle aree urbane e che costituiscono un serio pericolo per la pubblica incolumità. Una problematica di stringente attualità visto che proprio l’EAV sta conducendo un serrato confronto con la città di Castellammare di Stabia per la prevista abolizione del passaggio a livello di Via Nocera, in pieno centro cittadino, opera cui si oppongono i residenti, le associazioni e anche la chiesa per gli effetti che i lavori determineranno in quell’area per chi ci vive e per chi ci lavora, in primis i commercianti. L’ennesimo incidente ripropone la discussione sul merito di queste opere e registriamo l’intervento di Umberto De Gregorio, presidente e direttore generale di EAV, su questa vicenda e sul problema dei passaggi a livello da sopprimersi.
“Condoglianze e solidarietà alla famiglia di Raffaele, rider a 50 anni per aver perso il lavoro. E morto per non aver rispettato il segnale al passaggio a livello per la fretta di consegnare. Solidarietà anche al macchinista che guidava il treno, senza responsabilità ma scosso psicologicamente.
La storia dei passaggi a livello della Circumvesuviana, racconta il Mattino , è costellata da bracci di ferro proprio con i Comuni, contenziosi lunghissimi, intoppi burocratici.
Perché l’Eav i passaggi a livello li vuole chiudere, al punto che esiste in azienda una unità operativa che si occupa solo di questo e che è in piedi una gara d’appalto per la soppressione delle barriere di tutta la rete (quindi anche Cumana, Flegrea ed ex Metrocampania) dell’importo di 17 milioni, fondi Pnrr.
La loro presenza nei centri abitati è fastidiosa, sia perché sono in tanti ad attraversarli quando sono chiusi, sia perché la manutenzione costa.
In totale su tutte le linee Eav i passaggi a livello sono 270, di cui 173 su quelle Vesuviane.
Ciò nonostante, l’iter per eliminare le sbarre è spesso farraginoso. Quando non sono i sindaci ad opporsi, lo fanno i comitati civici.
L’esempio di Castellammare è noto: a via Cosenza l’Eav vuole realizzare un sottopasso che praticamente nessuno vuole. Commercianti, cittadini e politici sono contro il cantiere e contro gli effetti del sottopassaggio, che finirebbe per isolare quella zona. Preferiscono tenersi il passaggio a livello che taglia il centro cittadino.
Ma anche nella stessa Scafati resiste da 30 anni un passaggio a livello in centro nonostante ci sia anche il sovrappasso alternativo.
E a Trecase è in piedi un contenzioso perché la soppressione di un passaggio a livello comporterebbe la chiusura di una strada che, a dette dell’ente, è via di fuga in caso di eruzione del Vesuvio.
Certo, il caso dei Soa è un po’ diverso. I «segnalatori ottico acustici» non hanno barriere: quando passa il treno l’impianto emette un suono e accende una luce rossa. In quel caso l’automobilista o il pedone è tenuto a fermarsi. La fretta, la distrazione o l’imprudenza possono portare a tragedie terribili, come avvenne nel 2012 quando nello stesso giorno (il 30 agosto) a Somma Vesuviana morirono due sorelle e a Poggiomarino un 82enne attraversando i Soa. Dodici anni dopo, la stessa sorte è toccata al rider. Ma nel 2012 i Soa in tutta la Circumvesuviana erano 25, oggi sono 10. E due anni fa l’eliminazione di uno di essi, sulla stessa linea dove ieri c’è stato l’investimento, è arrivato al termine di un contenzioso legale perché i privati si sono opposti all’esproprio di un’aiuola, necessario per allestire le barriere”. Umberto De Gregorio