Arpac, ecco di dati aggiornati sulla balneabilità nei lidi metropolitani
Il maltempo che nel ferragosto si è abbattuto violento sulla Campania tra i tanti effetti ha prodotto una sensibile variazione dei parametri di legge relativo alla qualità delle acque marine in diverse località dove l’Arpac effettua i controlli di routine con prelievi e analisi che determinano la balneabilità o meno presso i lidi campani. Sono giunte buone dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale in Campania, per quanto riguarda gli ultimi rilievi effettuati e quindi sulla balneabilità nei lidi di Napoli e Provincia che sono risultati tutti conformi alla normativa realtivamente ai parametri microbiologici (Escherichia coli ed Enterococchi intestinali) che determinano la balneazione.
Da Pozzuoli (Arco Felice e Lucrino) a Napoli (Trentaremi e Nisida) fino a Torre del Greco (Toore di Bassano, Litoranea Sud, Cimitero e Calastro, Torre Annunziata (Lido Azzurro) e a Castellammare di Stabia (Ex Cartiera).
L’Agenzia è intervenuta, anche a seguito di specifiche richieste da parte dei Comui, in particolare a Pozzuoli, dove sono state segnalate coloriture anomale delle acque e rifiuti galleggianti,
lo scorso 18 agosto e i risultati sono stati trasmessi il 20 mentre per quanto riguarda Napoli i prelievi sono stati effettuati il 22 e i risultati sono stati trasmessi ai comuni interessati il 24 agosto insieme anche ai dati relativi a quei comuni dove i risultati erano stati precedentemente negativi al punto da richiedersi un’analisi supplementare che è stata effettuata il 23 agosto.
Insomma una stretta e sollecita sinergia con gli enti locali interessati per garantire gli utenti dei lidi sul piano della sicurezza che, ovviamente, è l’elemento che maggiormanete sta a cuore agli amministratori locali insieme all’immagine dei propri territori.
«A fronte di un quadro complessivo delle acque di balneazione positivo e tendenzialmente stabilizzato a livello regionale – spiega Stefano Sorvino direttore generale Arpac – confermato negli ultimi anni dai controlli dell’Agenzia, permangono alcune criticità locali e transitorie che appaiono principalmente legate all’andamento delle precipitazioni e ad alcune perduranti difficoltà dei sistemi di gestione delle acque reflue in situazioni di “troppo pieno” (overflow). Si sottolinea che, quando Arpac rileva un fenomeno di inquinamento temporaneo, i controlli supplementari,che potrebbero ridare il “via libera” alla balneazione, vengono effettuati immediatamente dopo il superamento delle cause alla base dell’inquinamento. Ecco perché, in alcuni casi, le analisi suppletive non vengono effettuate immediatamente. Il rapporto di collaborazione tra l’Agenzia e le amministrazioni locali è più che costruttivo, nella consapevolezza di quanto sia opportuno gestire con flessibilità e rapidità queste fattispecie, mantenendo allo stesso tempo la più rigorosa garanzia di tutela sanitaria e della qualità ambientale».
Nella Penisola Sorrentina dopo le criticità rilevate a Sorrento (Marina Grande) e a Sant’Agnello la situazione è ritornata nella norma e sono state revocate le ordinanze di divieto di balneazione emesse dai sindaci. A Meta, dove nello specchio d’acqua del Purgatorio, i dati Arpac avevano rilevato un modesto aumento delle percentuali batteriologiche la balneazione era stata “sconsigliata”. Ne sono scaturite polemiche e anche denunce all’Autorità Giudiziaria da parte del WWF Terre del Tirreno per far luce sugli sversamenti fognari, mentre il sindaco Giuseppe Tito, a titolo precauzionale ha emesso un’ordinanza di divieto di balneazione limitata all’area marina Purgatorio i nattesa dei nuovi prelievi “semplicemente per rassicurare residenti e turisti che affollano tutti i nostri lidi dove peraltro la balneazione è eccellente e non ci sono problemi di sorta”.