Ai Musei Vaticani si inaugura la mostra “Folon e l’Etica della Poesia”
Musei Vaticani – Presso le Salette della Torre Borgia (Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea) oggi 6 maggio 2022 apre un nuovo evento espositivo promosso dai Musei Vaticani: “Folon e l’Etica della Poesia Tra impegno civile, denuncia e speranza nell’uomo”. La mostra che rimarrà aperta al pubblico fino 27 agosto 2022 è il frutto di una collaborazione avviata tra i Musei Vaticani e la Fondazione Folon in occasione della donazione di due opere dell’artista belga Jean-Michel Folon, che al termine della mostra entreranno a far parte delle collezioni vaticane: “A propos de la Création”, magnifica serie di otto grafiche dedicate al Libro della Genesi (1989-90), e “Angelo custode” (2005), scultura in bronzo tra le sue ultime creazioni. L’attività di illustratore, pittore e scultore di Jean-Michel Folon è nota e amata in tutto il mondo: il suo personaggio con cappello e cappotto blu, i suoi paesaggi a metà tra sogno e fantasia, sono gli ingredienti di una poetica profonda e raffinata, intensa e visionaria. Eppure non tutti sanno che Folon ha dedicato gran parte della sua opera a tematiche legate all’impegno civile e ai soprusi che abitano il nostro mondo, argomento cardine scelto dai Musei Vaticani e dalla Fondazione Folon per questa mostra: una selezione di ottanta disegni e acquerelli, molti inediti, che dalle opere giovanili di protesta arrivano ai grandi fogli degli anni Ottanta e Novanta, e alle sculture enigmatiche della sua ultima stagione, così feconda, dell’inizio degli anni Duemila. Un impegno di cui l’uomo è la misura, a favore di un mondo sensibile alle sorti dei più deboli, per i diritti civili, contro tutte le guerre e nel rispetto dell’ambiente. Temi a cui l’artista ha dedicato gran parte della sua carriera e che restano drammaticamente attuali. L’esposizione è curata da Stéphanie Angelroth, Direttore della Fondazione Folon, Micol Forti, Curatore della Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani, e Marilena Pasquali, storico dell’arte e membro del Comitato Scientifico della Fondazione Folon. Al di là della denuncia, l’artista considera la possibilità di superare l’ingiustizia e la sofferenza, una lotta essenziale all’interno della sua opera e non cede alla tentazione della rinuncia, del disimpegno: crede ostinatamente nell’Uomo. Secondo Folon non c’è ombra senza luce o, quanto meno, senza una speranza di luce.
A cura di Luigi De Rosa
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