“Il buio è solo l’ombra della luce” di Giulio Delvè, inaugurazione sabato 30 aprile al Pio Monte della Misericordia
Napoli – “Il buio è solo l’ombra della luce” è il titolo della mostra di Giulio Delvè a cura di Valentina Rippa il cui Opening avrà luogo domani sabato 30 aprile alle ore 11.30 al Pio Monte della Misericordia, grazie anche alla passione e sensibilità di Alessandro Pasca di Magliano, già Soprintendente del Pio Monte della Misericordia e del Governatore al Patrimonio artistico e archivistico Alberto Sifola di San Martino. La mostra si articola in una speciale esposizione diffusa tra le sale della Quadreria, per una fruizione inedita delle opere d’arte, ad accogliere i visitatori, invece, al piano terra nella “Galleria Fronte Strada” l’installazione “The three of possibilities” un’opera di forte impatto emotivo che racchiude temi ricorrenti nella ricerca di Giulio Delvè, l’infanzia, la ricerca della bellezza e della speranza. Immaginando la vita come un albero delle possibilità, l’artista ha realizzato un’installazione in rame ispirata ad un’illustrazione di Robert Crumb su “Jack e il fagiolo magico”, la storia di un ragazzino alla ricerca della felicità. The three of possibilities è la versione contemporanea di una favola d’altri tempi che indica dieci spunti per una vita migliore trascritti a mano su altrettante foglie di una pianta di fagiolo: futuro sostenibile, autosufficienza locale, ritorno alla terra, sistemi rinnovabili, cambiamento, lavoro, stabilità, decentralizzazione, innovazione, pace. L’opera di Giulio Delvè, che si fregia del Matronato della
Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, si muove tra il linguaggio dell’arte contemporanea e la ricerca sociale ispirandosi anche al dipinto del Caravaggio “Le Sette Opere di Misericordia”, e ripropone in scultura composizioni geometriche che ricordano nell’aspetto fasci di luce densi di spiritualità e parti del corpo ornati di gioielli luminosi, modelli in jesmonite dalle forme semplici, realistiche, realizzate con calchi dal vero, in particolare colpiscono i piedi che alludono a quelli dei pellegrini in adorazione alle Madonne di Caravaggio. L’umanità preponderante che caratterizza tutta la produzione artistica del Merisi è un tema affine all’artista 44enne di Napoli. La stessa attenzione alle classi più umili e popolari che in Caravaggio si esprime attraverso la fisicità delle figure dipinte, la ritroviamo nelle opere scultoree realizzate da Giulio Delvè; sculture che riconducono lo spettatore ad un concetto di umanizzazione e grandezza dell’arte portatrice di luce e vitalità. Il filo conduttore del progetto si basa su un principio di coerenza con le finalità del Pio Monte della Misericordia e sulla precisa volontà dell’artista e del curatore di entrare in relazione con gli ideali perseguiti da questa Istituzione. Nove le sculture esposte: nelle diverse sale della Quadreria saranno presentate sette opere, in un allestimento pensato per essere in totale armonia con il contesto storico degli spazi e delle opere d’arte della Pinacoteca. Il progetto di Delvè riprende un lavoro che ha avuto inizio nel 2019 e che oggi si arricchisce di nuove opere. Lo sguardo dell’artista, ovvero il suo sentire le cose, ha inizio da una profonda analisi delle esperienze umane e dal loro ripresentarsi in forme e modalità diverse nel quotidiano. Uno sguardo al tempo stesso esteriore ed interiore che lo spinge a cercare un senso comune nell’umanità e nella realtà che lo circonda. Delvè ha realizzato le sculture rileggendo, rielaborando ed organizzando i “gioielli” creati per gioco dai ragazzi del quartiere, aprendoli così ad altre funzioni e possibilità semantiche. Lo scultore ha infatti raccontato come spesso nel suo studio offre la possibilità ai ragazzini del quartiere di avvicinarsi a opere e materiali, un giorno è capitato che gli stessi bambini abbiano di propria sponte preso a creare con le paste gioielli da indossare per fingere di essere ricchi, questo gioco, questo bisogno in un certo senso di riscatto sociale, è stato spunto per lo scultore di approfondimento e sviluppo di questi concetti che nella succitata opera, quella dedicata al “fagiolo magico” di Crump, trovano degna espressione artistico semantica e socio antropologica. Delvè induce lo spettatore a una maggiore attenzione alle vite degli altri e lo fa con l’attitudine poetica che da sempre ha contraddistinto la sua ricerca artistica.
a cura di Luigi De Rosa
Biografia: Giulio Delvè nasce nel 1984 a Napoli, dove vive e lavora. Si è laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e ha completato i suoi studi presso la Weißensee Kunsthochschule di Berlino. Ha ricevuto il Contemporary Generation International Prize I nel 2019, il Moroso Prize nel 2015, il Talent Prize nel 2011 e il Gallery Committee Special Award, Terna Prize 02 nel 2009. Sue recenti mostre personali includono: 2020 – Little Constellation con M. A. Del Vecchio in conversazione con G. Del Vecchio, Nomas Foundation, Rome; 2019 – Pastocaldo, Ada, Roma; 2017 – Condominium, Mendes Wood, Bruxelles; Muixeranga, a cura di Paolo Masi, Base progetti per l’arte, Firenze. 2016 – Conspire means to breathe togheter, Supportico Lopez, Berlino. Tra le mostre collettive cui ha partecipato: 2021 – Utopia Distopia: il mito del progresso partendo dal sud, a cura di Kathryn Weir, Museo Madre, Napoli; There is No Time to Enjoy the Sun, a cura di F. Del Vecchio, Fondazione Morra Greco, Napoli; 2019 – #80 | #90, curata da Pier Paolo Pancotto, Villa Médicis Académie de France, Roma; Mare Mare, Hypemaremma, Palazzo Collacchioni, Capalbio (GR). 2018 – That’s IT, a cura di Lorenzo Balbi, Museo Mambo, Bologna; If I was your Girlfriend, Belmacz, Londra. 2017 – Neither, a cura di Fernanda Brenner, Mendes Wood, Bruxelles; IN MOSTRA, corpo.gesto.postura, a cura di Simone Menegoi, Artissima, Oval, Torino; Mycorial Theatre, a cura di Paulina Olowska e Milovan Farronato con AVAF, Pivo^, Sa~o Paulo; I Will Go Where I Don’t Belong, a cura di Camille Henrot, Fiorucci Art Trust, Stromboli, Isole Eolie; Para tibi, Roma, nihil, a cura di Raffaella Frascarelli, Colle Palatino Foro Romano, Roma. 2015 – Wholetrain, Fondazione per l’Arte, a cura di Daniela Bigi, Roma. 2014 – Per formare una collezione#3, a cura di Alessandro Rabottini e Eugenio Viola Museo Madre, Napoli.
Link utili http://www.piomontedellamisericordia.it