Al Teatro San Carlo assunti 21 ballerini, Prima la russo-ucraina Karina Samoylenko

Karina Samoylenko

Karina Samoylenko

Napoli – Ieri, 29 aprile, abbiamo festeggiato la “Giornata Internazionale della Danza” promossa dall’International Dance Council dell’UNESCO, ventiquattro ore dedicate alla nascita di Jean-Georges Noverre, creatore del balletto moderno. Ma l’arte coreutica proprio per il drammatico momento storico che stiamo attraversando meritava e merita più attenzione e cosa ci sarebbe potuto essere di più efficace, dopo due anni di pandemia e una guerra fraticida se non offrire lavoro a chi da mesi le scarpette fatica a indossarle per esibirsi? Ecco perché una notizia come quella dell’assunzione di 21 ballerini al Teatro San Carlo di Napoli non può che essere accolta che con grande soddisfazione. È stato il Sovrintendente Stéphane Lissner, in qualità di Presidente della commissione giudicatrice, a rendere noto che a vincere le selezioni è stato l’80 per cento dei ballerini precari del Teatro San Carlo partecipanti. Nello specifico le selezioni svoltesi il 24 aprile erano riservate al personale artistico “interno” del settore ballo per 10 posti. Erano presenti 13 donne e 8 uomini. I 10 posti sono stati assegnati tutti al personale interno della Fondazione e precisamente 6 donne e 4 uomini. Il secondo concorso, aperto a tutti, a cui è stato consentito di partecipare anche coloro che non erano riusciti a collocarsi tra i primi 10 della selezione del 24 aprile, si è svolto nei giorni 27 (riservato agli uomini) e 28 aprile (riservato alle donne). La Commissione ha giudicato idonei 6 uomini e 8 donne, di cui 4 uomini e 2 donne sono ballerini interni. Complessivamente tra i partecipanti “interni” alle selezioni, sono stati ritenuti idonei 16 su 21. Tra i ballerini esterni assunti assume valore anche simbolico la scelta caduta sulla 26enne Karina Samoylenko, madre ucraina di Zaparosie sede della famosa e pericolosa centrale nucleare, e padre russo. La ragazza, classe 1996, nata a Pietrasanta (Lucca) che da alcuni anni si è trasferita a Napoli, si è classificata prima, dotata di tecnica e talento rappresenta quello che auspichiamo tutti: pace e rispetto tra due popoli implicati in una guerra assurda voluta da altri per motivi certamente molto lontani da quelli che muove l’arte, dialogo e inclusività.
A cura di Luigi De Rosa

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