Lauro (Unimpresa): “bene il pugno di ferro di Draghi con la maggioranza”

draghiROMA – “Libero da condizionamenti, anche psicologici, sul suo futuro politico e consapevole del tempo limitato a disposizione per portare avanti, in meno di un anno, l’azione di governo su cinque fronti emergenziali (inflazione, contenimento dei costi delle materie prime, rientro dalla pandemia, riforme strutturali e attuazione senza ritardi del Pnrr), il premier Draghi, in un colpo solo, ha utilizzato, come auspicato da Unimpresa, il pugno di ferro nei confronti dei dissestati partiti della sua sgangherata maggioranza. In funzione preventiva, innanzitutto: sia sul piano personale che su quello della tenuta del governo. Memore della scivolata-trappola di dicembre, ha messo a tacere, con una battuta ruvida e fulminante – si spera in via definitiva! – il chiacchiericcio, prefigurante, da parte dei politicanti nostrani, una sua deriva partitica, del tutto improbabile, alla Lamberto Dini, nel migliore dei casi, e, nel peggiore, alla Mario Monti”.

Lo dichiara il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro. “Di fronte ai travagli interni di potere dei partiti, poi, ha respinto, con fermezza, stringendo, in tal modo, i bulloni dell’esecutivo in corsa, qualsiasi ipotesi di rimpasto e ha implicitamente escluso di poter cedere o mediare, nei prossimi mesi, sulle aspirazioni elettoralistiche e richieste di parte delle forze politiche, che abbiano incidenze negative sugli equilibri di bilancio e sugli obiettivi emergenziali da conseguire. A ben vedere, Draghi, rivendicando e riaffermando esclusivamente il suo ruolo istituzionale, ha azzerato i dibattiti strumentali e fuorvianti, ha messo a nudo i partiti e le loro travagliate coalizioni, ponendoli di fronte alle loro responsabilità, politiche e parlamentari, alla loro crisi di identità e, non da ultimo, al loro dovere di presentarsi presto al giudizio del popolo sovrano, senza mancette elettorali, ma con idee e programmi, realistici e adeguati a governare la prossima legislatura, decisiva per le sorti della nostra democrazia e per il destino del nostro paese. Unicuique suum!”, aggiunge Lauro.

Stampa