Mafia e gioco, un rapporto proficuo. La lotta degli operatori e delle istituzioni al gioco illegale

gioco-illegaleLo dicono i dati: i giochi e le scommesse sono sempre stati al centro degli interessi di tutte le organizzazioni mafiose. Le mafie, infatti, riescono a coniugare perfettamente tradizione e modernità ed il gioco ne è la massima espressione perché a sistemi tradizionali di scommessa i clan affiancano quelli più sofisticati sulle piattaforme online. Il contrasto al riciclaggio internazionale è propedeutico per arginare anche la diffusione del gioco illegale, poiché il settore si sta sviluppando in un contesto transnazionale.
Soprattutto in un periodo così incerto e complicato come quello che stiamo vivendo, dominato dalle nuove regole imposte dall’emergenza sanitaria, e in cui il gioco terrestre ha vissuto la sua più grande crisi lasciando spazio ad un vero e proprio boom dell’online, per le mafie è stato certamente ancor più facile riuscire ad insediarsi nei meccanismi del Gioco pubblico.

Per portare a termine questo percorso, è necessario avviare una concreta e fattiva collaborazione con le Forze di polizia e le Autorità competenti insieme con tutti gli operatori del comparto, nessuno escluso. Le specificità e il tecnicismo che ammantano la materia, dal punto di vista tecnico e giuridico, fanno sì che sia prezioso e irrinunciabile il contributo di chi opera dall’interno del settore.
A tal proposito, lo scorso 9 dicembre si è svolto un incontro formativo, giunto al suo penultimo step, promosso dalla Regione Veneto e da Avviso Pubblico: Mafie e Coronavirus, strumenti di prevenzione e contrasto.

Ne è emerso che le mafie agiscono soprattutto a causa delle risorse economiche del settore, infiltrandosi laddove i giocatori siano totalmente inconsapevoli del pericolo che corrono, trascinando così il Gioco nel mirino del riciclaggio. Tuttavia, la situazione non è completamente negativa: non solo le forze dell’ordine, infatti, ma anche gli operatori sono impegnati in un’azione sinergica di contrasto al gioco illegale e di protezione verso i giocatori.
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Risuonano, in questo contesto, le parole del Procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo Cafiero de Raho. A suo avviso, infatti, il Gioco pubblicodeve essere regolato in modo chiaro e rigoroso. In quest’ottica è fondamentale individuare i concessionari titolati a svolgere la funzione in modo limpido ed efficace. Obiettivo strutturale deve essere quello di abbattere ogni margine di dubbio sulla provenienza e sulla capacità di operare in modo trasparente, senza subire alcun condizionamento dal circuito illegale. In particolare, occorrono soprattutto controlli mirati verso il gioco online, che si presta fortemente ad infiltrazioni di matrice mafiosa.

Nel complesso, infatti, il Gioco Pubblico è una vera e propria forma di garanzia e funziona come un argine all’illegalità, perché sottrae risorse alla criminalità organizzata ed evita che le mafie ottengano nuova linfa. Per questo bisogna agire su due livelli: incrementare le attività legali, erodendo il terreno in cui germogliano le mafie, e monitorare tutta la filiera con una rete di sorveglianza capillare e coordinata.

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