Alla scoperta dei cetacei con la naturalista Laura Pintore del WWF Italia

pintoredi Luigi De Rosa

Sorrento (NA) – Il 2021 si può definire l’anno delle balene per la Penisola Sorrentina. La prima assurta agli onori delle cronache è stata una balenottera di 19,70 metri per 70 tonnellate di peso (tra le più grandi mai registrate nel Mediterraneo) che il 14 gennaio venne a morire nel porto di Marina Piccola per cause ancora da accertare. Probabilmente anche lei ha patito le conseguenze di un terribile virus, il morbillivirus dei cetacei, ma saranno gli scienziati del C.E.R.T. di Padova a fugare ogni dubbio, intanto lo scheletro della balena è stato sepolto per poi essere musealizzato il prossimo anno, sempre nella Città di Sant’Antonino che alla balena, come tutti i sorrentini sanno, è legata per un leggendario miracolo. La seconda balena che ha attraversato le acque della Marina di Cassano a Piano di Sorrento il 21 aprile, è stata una balena grigia che ha attirato l’attenzione della stampa internazionale perché questa specie vive nelle acque fredde del Pacifico e i cetologi ancora oggi sono alla ricerca di una spiegazione valida sul come sia riuscita a raggiungere il Mediterraneo.
L’ipotesi più accreditata è che i cambiamenti climatici hanno aperto a Nord-Est un passaggio tra i ghiacci, che ha permesso all’Eschrichtius robustus (questo il suo nome scientifico) di raggiungere l’Atlantico e quindi il Mare Nostrum. Sulla base di quest’incontri straordinari Claudio d’Esposito, presidente del WWF Terre del Tirreno, e Raffaele Lauria, responsabile regionale del WWF Italia, nell’ambito della collettiva d’arte “Il mare chiama chi ama il mare” ideata da Massimo Sepe, promossa da “Fondazione Sorrento” e Comune di Sorrento, aperta al pubblico presso Villa Fiorentino, si sono fatti promotori di una serata ambientalista dedicata alle balene intitolata “Alla scoperta dei cetacei” e che ha visto come guest star la naturalista e cetologa del WWF Italia: Laura Pintore. La Pintore, che ha conquistato un momento di notorietà nazionale perché durante il grande lockdown fu costretta a rimanere suo malgrado in Nuova Zelanda dove si trovava per lavoro essendo bloccati per mesi tutti i voli per l’Italia, durante l’incontro a Villa Fiorentino ha illustrato con l’ausilio di video clip e diapositive il mondo dei cetacei, rivelando di odontoceti e misticeti molte curiosità.
Tra le tante il “fischio firma”: in pratica anche i delfini si chiamano per nome, ognuno di loro produce un fischio identificativo che gli permette di farsi riconoscere dagli altri esemplari del pod (branco di delfini).L’etologa ha inoltre descritto il fenomeno del baby sitting, tra i cetacei infatti non sono solo le madri a occuparsi dei cuccioli. Quindi la naturalista ha spostato l’attenzione sui disastri ambientali, come la mattanza annuale di migliaia di tursiopi che finiscono nelle reti fantasma (le reti abbandonate) o le morti causate dalle collisioni con le navi alle quali oggi si cerca di mettere un freno, sensibilizzando al problema le grandi compagnie di navigazione.
Infine la Pintore ha descritto le conseguenze drammatiche della plastica nei nostri mari. E’rimasta ben impressa nella mente di tutti l’immagine terribile di un capodoglio morto per aver ingerito 6 chili di bustoni neri dell’immondizia che il povero animale aveva scambiato per i calamari giganti di cui si nutre. Laura Pintore guida Whale Watching de “Le Vele del Panda”, un’iniziativa del WWF Travel che permette anche alle persone comuni di salire a bordo di uno dei velieri del Panda per vivere in prima persona al fianco dei ricercatori l’emozione di studiare le balene, fa parte di quella leva di giovani ricercatori legati alle università italiane su cui il direttore dell’Ufficio Conservazione del WWF Italia, Isabella Pratesi, sta investendo per garantire all’associazione esperti di alto profilo e nello stesso tempo dare l’opportunità a promettenti ricercatori di fare esperienza sul campo. L’appuntamento con Laura Pintore per chi non avesse trovato posto sull’ammiraglia dei velieri del Panda, la Mahayana, è su RAI TRE per seguire la trasmissione GEO dove spesso la naturalista del WWF continua la sua divulgazione scientifica sui cetacei.

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