La sicurezza non può essere un costo!
Esiste una sottile linea rossa che unisce l’Italia da nord a sud.
Impazza sui social la foto di uno scontrino staccato in un bar della costiera amalfitana dal prezzo finale alquanto spropositato; d’alta parte, alle falde delle alpi occidentali, si cerca di dare una spiegazione logica alla morte violenta di 15 persone che hanno avuto l’unica colpa di aver voluto passare una giornata fuori porta con una escursione in funivia.
Sembra assurdo paragonare le due vicende eppure, entrambe, hanno a che fare con un comune denominatore: il denaro.
Risparmiare sulla sicurezza, manomettere il sistema frenante per non perdere l’incasso del primo week end di “Tutti fuori” fa il paio con il ricarico sul, più o meno, ignaro avventore dei costi con la maggiorazione per poter godere di un panorama mozzafiato.
Chi ha buona memoria non può non convenire che, negli anni, il settore del turismo è lastricato da incidenti che hanno causato un enorme numero di vittime nel segno dello spregio per il buon senso e le norme sicurezza.
L’autobus finito nel crepaccio cadendo dal cavalcavia, l’albergo di Rigopiano sono solo due degli episodi che mi balzano alla memoria, questa sì non più allenata come un tempo, dove tutto gira sul fare denaro costi quel che costi tanto non succede mai nulla.
In che mondo, in che paese viviamo quando la sicurezza è un costo? In quale maniere si può sviluppare un settore turistico in cui il mantra è: se non vi sta bene non venite.
Chi va per questi mari, questi pesci piglia.
Sembra che dal 2019 nulla sia cambiato nel mondo e nelle relazioni. Torneremo presto come prima.
Nulla è come ci si immaginava, nulla tornerà come era un tempo. E allora? Allora occorre pensare ad un nuovo modo di praticare il turismo. Fare sistema tra operatori economici, tra questi e i proprietari degli immobili in locazione, e tra questi con le varie governaces locali, provinciali, regionali e statali.
E’ necessario ripensare alla logistica, lavorare sull’accoglienza ed infine, ma non meno importante, calmierare i prezzi di beni e servizi e locali affinchè non si ripetano più episodi come quelli sopra menzionati e non si debba ricorrere a nobili, quanto utopistiche, iniziative quali “il bagno sospeso”, affinchè i litorali e i locali possano tornare ad essere fruibili a tutti nonchè aperti ed appetibili a nuove energie ed iniziative imprenditoriali