“Napoli Animal Save Movement”, attivisti contro la macellazione degli animali.
di Luigi De Rosa
Quasi dieci anni fa, Jonathan Safran Foer scrisse un libro inchiesta che fece scalpore “Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?”, per tre anni lo scrittore aveva visitato anche nel cuore della notte, gli allevamenti intensivi in tutti gli Stati Uniti. Desiderava vedere con i propri occhi per poi raccontare a noi tutte le violenze sugli animali e i venefici trattamenti a base di farmaci che devono subire, come sono uccisi per diventare il nostro cibo quotidiano. Per questo, memore di quel libro e di quell’inchiesta rivelatrice mi piace raccontarvi dell’azione dimostrativa messa in atto dagli attivisti di “Napoli Anima Save Movement” al mattatoio di Pompei. Alle 4,30, prima dell’alba, l’associazione ha voluto documentare la sofferenza degli animali trasportati presso la “CSM Soc. Coop. Asl”. E’ così partito dalla città mariana il mese dedicato alle veglie organizzato proprio dal gruppo locale di Napoli che invita tutti gli attivisti prendervi parte. L’iniziativa si è diffusa sui social con l’hashtag di “Vigil Month”. I partecipanti alla veglia hanno seguito le linee guida di sicurezza Covid-19, incluso indossare sempre le mascherine, osservare le distanze sociali, usare disinfettanti per le mani. All’arrivo del primo camion che trasportava gli animali al macello proveniente da Modena, alcuni attivisti hanno dato da bere ai vitelli stanchi del viaggio. Dalle foto diffuse sui social, si può notare che i vitelli avevano la bava alla bocca e gli occhi rossi, stressati dalle ore di viaggio e impauriti e ammassati gli uni vicino agli altri, e nelle loro stesse feci. La veglia organizzata da Napoli Animal Save Movement vuole essere testimonianza della sofferenza degli animali verso i quali si chiede di tornare a provare empatia. Oggi è cosa accertata che gli allevamenti intensivi sono una delle causa dei cambiamenti climatici, che la carne rossa consumata in modo eccessivo fa male, e che la sperimentazione ha dimostrato che con legumi ed altri derivate se ne può fare a meno. Il covid è venuto a galla dal consumo di animali selvatici, forse i pangolini, e allora ci chiediamo non è molto più umano e intelligente lasciare in pace gli animali?