Conto corrente in attivo? Le banche vogliono addebitare interessi negativi

bancaPer le banche gestire conti correnti attivi, cioè che presentano saldi positivi e anche cospicui, è diventato un onere per cui si intende ottenere l’autorizzazione a imporre un tasso negativo ai correntisti che già allo stato non percepiscono più interessi sul capitale liquido di cui dispongono sui loro conti. Anzi con la pandemia si è registrato un aumento dei depositi sui conti correnti che, stante i limiti imposti alle attività d’impresa in particolare, restano “ingolfati” di liquidità che la stessa banca non può investire a proprio utile se non presso la BCE con un onere negativo dello 0,50%. Un primo escamotage, come rivela il Sole24Ore, per l’impossibilità di applicare “interessi passivi” sui conti è quello di aumentare i costi di gestione e di introdurne di nuovi.

In Italia il codice civile vieta l’imposizione di tassi di interessi negativi, ma ormai è l’intero sistema bancario europeo che sta agendo in pressing sulla BCE per ottenere l’autorizzazione a farlo anche a carico di conti correnti floridi. Anzi quanto più sono sostanziose le giacenze, maggiori dovrebbero essere gli interessi negativi addebitati in modo da indurre i titolari a mobilitare questa liquidità altrimenti sottratta all’economia. Nel frattempo che la BCE decida a riguardo, le banche italiane fanno fronte al problema aumentando i costi e aggiungendo nuove voci onerose a carico dei correntisti. Su questa pratica si sta registrando l’attenzione delle associazioni consumeristiche pronte a intervenire con denunce e iniziative risarcitorie nei riguardi di Istituti che intraprendono questa strada ai danni dei loro clienti. (A. Piscopo)

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