Coldiretti, sono 500 gli incendi divampati in Italia fino al 24 agosto

incendiPer effetto del caldo e della siccità sono 500 gli incendi divampati in Italia. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti su dati forniti dal Dipartimento della Protezione Civile nel periodo compreso tra il 15 giugno e 24 agosto 2020. Canadair ed elicotteri sono intervenuti senza sosta, in alcuni casi gli incendi hanno raggiunto anche la periferia di Roma. Gli inferni di fuoco, spesso alimentati dal forte vento, hanno devastato alture, boschi e parchi naturali causando la morte di molti animali. Il 2020 oltre che per la pandemia lo ricorderemo, ahinoi, anche come uno degli anni più torridi della storia contemporanea. Secondo gli studiosi, infatti, il 2020, analizzando i dati statistici dal 1800, si classifica al quarto posto tra gli anni più caldi di questo lasso di tempo con oltre un grado (+ 1,01 gradi) superiore alla media. A questo dato va aggiunto quello riguardante le precipitazioni, anche esse deficitarie del 30% rispetto alla media degli anni precedenti, tenendo conto in questo caso delle informazioni rubricate nei primi sette mesi dell’anno, elaborate da Isac Cnr. Per ricostituire i boschi andati in fiamme – precisa la Coldiretti – ci vorranno almeno 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. Nelle foreste andate a fuoco saranno impossibili anche tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, dei tartufi e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi che coinvolgono decine di migliaia di appassionati. A proposito degli incendi che hanno colpito la costiera amalfitana nelle ultime settimane, il testo di Gaspare Adinolfi, da alcuni giorni nelle librerie, “Incendi boschivi nella Penisola sorrentino-amalfitana” (Centro di Cultura e Storia Amalfitana) rappresenta uno strumento scientifico e socio-antropologico interessantissimo per capire e analizzare la storia di questo fenomeno sul nostro territorio partendo dalla crisi della civiltà rurale, soffermandosi su possibili cause e motivazioni, cogliendo e denunciando la gravità del fenomeno sul Monte Faito, la “Montagna sul Mare” e gli interessi affaristico – camorristici alla base di quelli di origine dolosa.
di Luigi De Rosa
(nella foto incendio a Positano, località Laurito, estate 2020)

Stampa