A Pompei “Il Senso del Pane”, progetto per i più deboli da un’idea di Arnoldo Mondadori,

coppiaPompei – “Il Senso del pane” è un progetto di Arnoldo Mosca Mondadori, che ha preso avvio nel carcere di Opera (Milano) nel 2015, finalizzato alla produzione di ostie per la Messa, che poi vengono donate alle parrocchie. Dopo i detenuti del carcere milanese, è stata la volta degli ex detenuti della Casa della Misericordia a Maputo, in Mozambico. A Granada, in Spagna, vi sono impegnate le ragazze vittime della tratta, in Sri Lanka, le ragazze sottratte al mondo della prostituzione; in Etiopia ex ragazzi di strada così come accade anche a Buenos Aires. La buona novella che lanciamo oggi invece è che per la prima volta in Italia, una casa famiglia sarà sede del progetto di Mosca Mondadori. A Pompei, sede del famoso santuario mariano, a sposare questo progetto è stata la casa famiglia “Maria, Madre di Misericordia”, sorta all’interno del Centro per il Bambino e la Famiglia “Giovanni Paolo II” e diretta dai coniugi Raffaela e Salvatore Buonocore, della Comunità “Papa Giovanni XXIII”. Salvatore Buonocore, dopo aver letto il libro intervista “Il farmaco dell’immortalità”, dialogo tra Monica Mondo e Mosca Mondadori, lo ha contattato per proporgli di svolgere nella sua casa l’attività di produzione delle ostie. Grazie alle attrezzature e alle lezioni fornite dallo stesso Mosca Mondadori, con la sua Fondazione “Casa dello Spirito e delle Arti”, ha preso qualche giorno fa il via la nuova attività che sarà svolta, come attività ergoterapica, da persone con disabilità, sia quelle ospitate nella casa famiglia, sia quelle segnalate dalle varie parrocchie. Come tutte quelle prodotte nell’ambito del progetto “Il senso del pane”, le ostie potranno essere richieste da tutte le parrocchie e saranno donate gratuitamente. Alla presenza di Domenico Pascaretta, responsabile della Comunità “Papa Giovanni XXIII” per Lazio, Campania e Sardegna, e dei rappresentanti delle altre case famiglia, l’arcivescovo di Pompei, Tommaso Caputo, ha benedetto i locali, le attrezzature e le persone che vi opereranno. “Questa iniziativa, ha affermato il presule, mette in risalto il forte legame esistente tra Eucarestia e Carità. Qui, dove ogni giorno viene accolto Cristo sofferente in fratelli e sorelle in difficoltà, saranno preparate le ostie che diventeranno, poi, il Corpo di Cristo”. Salvatore Buonocore e Raffaela Improta, originari di Vico Equense, sono anni ormai che operano egregiamente in via San Michele 15, accolgono bambini in attesa di adozione, tossicodipendenti, ex carcerati, giovani mamme immigrate con bambini disabili rifiutate dalle famiglie. “La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta”.San Paolo.
a cura di Luigi De Rosa
(La foto è tratta dal sito Vico on line)

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