Storia di un pesce zebrato che ci salverà dal Parkinson
Se c’è un insegnamento che ci ha impartito con disarmante naturalezza la vicenda covid_19 in questi mesi è che tutto quello che con la tecnologia noi uomini facciamo all’ambiente ci si ritorce contro. E’ il caso dell’inquinamento dovuto ai gas di scarico delle auto, che a fine lockdown è inevitabilmente ripreso. Addio silenzi rilassanti e aria pulita che di primo mattino ti regalavano momenti bucolici che mai nella vita avresti immaginato di vivere. Oggi, l’uomo è tornato protagonista della scena e con lui anche l’inquinamento. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Los Angeles ha pubblicato su “Toxicological Science” uno studio che documenta la pericolosità delle automobili diesel. Secondo la ricerca “l’inquinamento atmosferico, può danneggiare le cellule cerebrali, contribuendo potenzialmente a una delle malattie degenerative più pericolose il Parkinson”. Ma nel caso dello studio americano, non vale la solita obiezione secondo cui l’inquinamento non è prodotto solo dalle auto. I ricercatori statunitensi hanno infatti testato in laboratorio l’effetto dei gas di scarico del diesel su alcuni pesci. I risultati dimostrano che i prodotti chimici contenuti nel diesel possono innescare l’accumulo di una proteina nel cervello chiamata alfa-sinucleina, che spesso si osserva nelle persone affette da questa malattia, il Parkinson, che fa parte di quel gruppo di patologie definite “Disordini del Movimento”. Questi studi vanno ad aggiungersi ad altri già conosciuti in letteratura scientifica, che hanno rilevato come nelle zone con alti tassi di inquinamento generato da traffico automobilistico si verificano più casi di Parkinson. Jeff Bronstein, tra firmatari dello studio californiano, ha spiegato perché è stato utilizzato in laboratorio il pesce zebra (Danio rerio Hamilton, 1882), ribadendo come questo pesce d’acqua dolce è ottimo per studiare i cambiamenti molecolari del cervello perché i suoi neuroni interagiscono in modo simile a quelli umani. Beh, al contrario del pangolini, il pesce zebra non è finito in padella, ma ci sta aiutando a capire qualcosa in più sulle malattie degenerative come il Parkinson, soprattutto a come prevenirle e vivere in un ambiente salubre. Speriamo che il sacrificio di questi pescetti servi realmente a qualcosa. Chiaramente le industrie automobilistiche si guardano bene dal pubblicizzare queste ricerche, noi non siamo contro le auto per partito preso, ma siamo contro l’inquinamento e coloro che ci fanno ammalare di cancro per arricchire il loro portafoglio. Di auto, moto e aerei non possiamo fare a meno, ma cercare fonti meno inquinanti di energia si può e si deve, sarebbe criminale, questo è certo, ignorare ciò che la ricerca medica oggi ci rivela.
di Luigi De Rosa