“Covid-19…Il Paese che verrà/6”: Gaetano Mastellone Il Turismo
Fuor di dubbio è sul rilancio del turismo che si gioca la partita della ripresa post-covid-19 nell’area della Penisola Sorrentina. Per approfondire l’argomento sulla base di dati oltre che di valutazioni, ci siamo confrontati col commendator Gaetano Mastellone, un manager che ha sulle spalle una pluridecennale esperienza in campo bancario e turistico e che è un acuto osservatore e commentatore dell’economia e dell’attualità. Dal suo osservatorio privilegiato cerchiamo di individuare qual è la strada migliore da intraprendere per rilanciare il turismo sorrentino e costiero nell’era post covid-19.
Comm. Mastellone, ora che si comincia a ragionare su come riaccendere i motori, in particolar modo per quanto riguarda il turismo come stanno a suo avviso le cose e da dove bisogna ripartire?
“Ormai nella mia ultima decennale attività di consulenza, come Ceo di GMConsult, sono sempre impegnato a studiare per cercare di capire i trend, i problemi e le soluzioni dei vari settori produttivi. Oggi l’Italia si trova nel mezzo di una guerra incredibile che ci sta massacrando peggio della crisi del 2008. Oggi, più di ieri, dobbiamo fare estrema attenzione a ripartire, in tutti i settori, con piani strutturati e ben coordinati. Ci saranno risorse disponibili, ma ci sarà anche un forte aumento del debito pubblico che, se in futuro non sarà supportato da una ripartenza forte del Pil, allora saranno guai ser per la nostra Italia. Ora è il momento giusto per cambiare, cosa? Tante cose.
E’ vero anche che anche le altre nazioni d’Europa o del mondo sono in affanno, ma ciò ci obbliga a uno sforzo in più per inquadrare correttamente il problema perché la nostra economia parte con il vecchio handicap della poca crescita e del debito pubblico. Questo maledetto virus, il Covid19, col quale siamo stati tutti costretti a dover fare i conti, e non sappiamo ancora fino a quando, ci sta danneggiando, ma potrebbe essere anche l’occasione giusta per fare una ripartenza sprint, solo se ben organizzata. Le domande che mi vengono poste più frequentemente dai miei interlocutori o amici sono le seguenti: quando ci sarà la ripresa? Come sarà il nostro turismo post coronavirus? Quali sono le attività da fare per prepararci? Le risposte alle prime due credo che, in questo preciso momento, oggettivamente non si possono dare. Possiamo fare solo ipotesi, ma formulare ragionamenti al buio non serve allo scopo. Credo che dobbiamo aspettare metà del mese di maggio per poter tracciare quali saranno gli scenari possibili”.
Come dobbiamo e possiamo prepararci ad affrontarli questi nuovi scenari?
“Noi, come Penisola Sorrentina, possiamo contare su tre punti di forza: la location, le strutture dell’ospitalità e dei servizi collaterali, la forza lavoro di grande qualità. Altro punto focale del ragionamento è come le strutture si organizzeranno sul tema della sanificazione post Covi19. Ci si dovrà occupare con attenzione anche di come saranno articolati i messaggi promozionali di Sorrento City e come sarà proposta la città sui vari siti web alberghieri. Credo che il Comune di Sorrento e la Federalberghi Sorrento, che sono le maggiori autorità in materia, dovrebbero creare una sorta di “Marchio di Qualità&Sanitario” in modo che il turista si senta “garantito”. In questo modo gli si assicura uno stato di “serenità interiore” sapendo di essere ospitato in strutture sanificate e in una città anch’essa protetta, pulita, igienicamente garantita. Pensiamoci bene: credo che l’idea del “Marchio“ possa essere un plus in più da offrire sul mercato dell’ospitalità turistica”.
E su quello della promozione turistica qual è la sua opinione?
“È necessario impostare al più presto una forte e coerente azione di marketing territoriale strategico che sappia proporre una nuova chiave di lettura della location turistica coniugando storia, bellezze del territorio, centralità utile a raggiungere altri vicini siti turistici, la migliore tradizione locale, la forte cultura dell’ospitalità friendly che portiamo incisa nel nostro Dna di Sorrentini, l’eccellente ristorazione. Un altro aspetto su cui puntare, a mio avviso, è quello di rafforzare l’idea di una Sorrento dove l’aria familiare che si respira in città diventi quel valore aggiunto dell’offerta territoriale in grado di trasmettere un’immagine di serenità e di tranquillità che sono due pre-condizioni per fare del buon turismo. Insomma veicolare un messaggio del tipo: Sorrento la terra delle Sirene e del post Coronavirus”.
Lei segue con puntualità e costanza l’evoluzioni delle politiche turistiche a livello internazionale, studia e legge i dati per poter sviluppare ragionamenti coerenti ai fini dello sviluppo di politiche turistiche. facciamo mente locale…
“Studiando i vari report sul turismo e partecipando a diversi seminari via web ho avuto la prova di ciò che pensavo da più di un mese e che di certo stanno iniziando a comprendere anche gli addetti ai lavori. Sicuramente la prossima estate dipenderà tutta dal mercato italiano. E’ una logica conseguenza dell’attacco violento prodotto dal virus. L’unica certezza che abbiamo e che ci sarà una forte diminuzione del fatturato e quindi di Pil. Una società di ricerche di mercato, la scorsa settimana, ha prodotto un sondaggio, un’indagine telematica svolta su un campione rappresentativo d’italiani. L’indagine è stata commissionata dal Ceo di una grande catena alberghiera”.
Quali sono stati i risultati del rilevamento?
“La grande maggioranza degli italiani intervistati tende a puntare per le proprie vacanze su località italiane, con alcune specifiche:
• quelle più prossime alla propria residenza
• quelle di cui si ha maggiore conoscenza
• quelle, anche più lontane, ma dalle quali si agevolmente e rapidamente rientrare a casa.
Dalle risposte fornite da questo campione di intervistati deduco qual è la parola “chiave” per tutti: “sicurezza e tranquillità”. Secondo gli intervistati particolare attenzione sarà dedicata alle strutture e ai siti turistici che offrono maggiore sicurezza sanitaria e distanziamento sociale. Gli intervistati hanno infatti dichiarato che riserveranno molta attenzione anche a come i vari Comuni turistici si attrezzeranno per garantire nelle piazze e nei locali pubblici gli spazi di distanziamento adeguati. Saranno preferiti i siti balneari, anche se tanti non disdegnano quelli montani; si è anche ben predisposti a visitare città di cultura e quindi bisogna valorizzare il proprio patrimonio artistico-culturale per proporlo sul mercato. Dai dati emerge come il 71% dei nostri connazionali desidera ricominciare a viaggiare appena sarà possibile. Il 64%, infatti, è propensa a venire in vacanza in Italia. Sette italiani su dieci quindi non vedono l’ora di rimettersi in moto, di progettare le vacanze. C’è quindi grande voglia di momenti di spensieratezza per cercare di dimenticare i mesi trascorsi a lottare il virus e per dimenticare i momenti di forte angoscia che tutti abbiamo vissuto”.
Quindi che altro possiamo aggiungere in fase di interpretazione di questi dati?
“Mi fa piacere leggere che per gli italiani il ritorno alla normalità passa attraverso il turismo, la voglia di serenità e di svago in Italia. È ovvio che per il turismo non saranno tutte rose e fiori perché sarà comunque dura, di questo occorre essere consapevoli! Volendomi calare nel tessuto economico locale della mia Sorrento noto, da alcune interviste telefoniche fatte ad addetti al settore, un certo pessimismo. Lo comprendo perché la “sberla” inflitta è stata e sarà piuttosto pesante. Mi auguro fortemente che gli imprenditori, di concerto con l’Amministrazione Comunale e le Associazioni di Categoria, inizino a fare quadrato, a lavorare da subito insieme! Da parte mia, invece, sono moderatamente ottimista. Di certo non sarà come lo scorso anno, il Pil risulterà molto abbattuto, ma resta il dato che Sorrento è sempre una location attrattiva e può ben contenere le perdite. Però bisogna lavorarci. Il Pil di Sorrento nel 2019, nel suo dato ancora in stima, sarebbe stato pari a €. 525 milioni di cui il Turismo – Servizi – Trasporti incidono per oltre il 92%. Questi sono i numeri del passato! Ora più di ieri è necessario guardare avanti! Conoscendo lo spirito imprenditoriale peninsulare, la grande capacità di lavoro e di sacrificio degli addetti ai lavori del turismo e commercio credo che, con sacrificio, ce la potremo fare! Anzi ce la faremo se tutti capiremo che bisogna mettere sotto terra i fucili da combattimento e lavorare insieme. Occorre anche allungare la stagione perché partirà con mesi di ritardo Covid e poi perché è necessario dare supporto – aiuto ai tanti che nel turismo vi lavorano consentendo loro una futura Naspi “tranquilla”. Anche noi Cittadini dobbiamo fare la nostra parte, scegliendo di più i prodotti locali e spendendo di più nelle botteghe domestiche. Siamo tutti collegati e navighiamo sulla stessa barca, quindi aiutiamoci tra di noi!”
Ha ragione, unione di intenti significa accelerare i tempi della ripresa. Lei che ha confidenza con numeri e statistiche che altro ha da aggiungere?
“Ho effettuato una ricerca per parole su Google Trend e sono interessanti i numeri che ne ho ricavati:
1. “vacanze in italia”: il 15/3 2020 tale frase di ricerca aveva indice 62 mentre il 29/3 2020 era a 64 e l’11/4 è volata a 89.
2. “vacanze in Campania”: il 15/3 2020 tale frase aveva indice 0, mentre il giorno 11/4 2020 è volata a 52.
3. “Sorrento Alberghi”: interessante il trend di questa frase, il 24/1 stava a 100, il 28/2 stava a = e il 12/4 è risalita a 74
L’interesse per Regioni vede classificata in Google Trend per prima la Campania, poi Lazio, Puglia etc. Cosa ci dicono questi numeri? Che da qualche settimana gli utenti stanno iniziando a cliccare su Google il termine VACANZA – SORRENTO – CAMPANIA. Sono dati, speriamo che siano di buon auspicio. Io da tecnico li valuto positivamente, possono diventare “negativi” se ci fermiamo ad aspettare senza procedere ad attività propedeutiche come ad esempio la redazione di un Piano Coordinato sul Turismo post Covid19”.
Possiamo allora dire che la grande voglia di ritorno alla vita è incominciata?
“Anche da Confturismo ci arriva un messaggio abbastanza positivo. A fronte di perdite stimate di quasi 90 milioni di presenze di turisti tra italiani e stranieri per l’effetto della pandemia, si riconferma il desiderio degli italiani di tornare a viaggiare. Anche il sondaggio di Confturismo-Confcommercio realizzato in collaborazione con una nota società di rilevazione sondaggi ci dice che 7 intervistati su 10 pensano che l’emergenza Coronavirus durerà ancora due o tre mesi in Italia e più della metà del campione dichiara di voler fare una vacanza appena l’emergenza sanitaria finirà. L’83% degli italiani farà vacanze in Italia. Il 16% teme di non avere una disponibilità economica sufficiente per farla e il 44% per cento la farebbe se potesse detrarre parte del suo costo.
Il turismo quindi è uno dei primi settori che fa sperare in una ripresa rapida dopo la crisi?
“Per questo è necessario sostenere il Turismo, un comparto che da solo è capace di creare un effetto volano su altre categorie mettendo in moto i consumi e portando ossigeno all’economia. Bisognerebbe trovare, ad esempio come già indicato da associazioni di categoria nazionali, anche un meccanismo fiscale come il credito d’imposta per rendere nel 2020/2021 detraibili le spese di vacanze dei turisti italiani che soggiornano nelle strutture ricettive nazionali e recupero in detrazione anche dei costi di viaggio. Altra spinta deve venire dalle Ota (i portali) che in questi anni hanno immagazzinato milioni di euro in commissioni: devono abbassare le commissioni! Il sistema bancario, con garanzia dello Stato, deve poter essere in grado, nonostante i vincoli europei, di rating sulle singole aziende etc. di fare, ad esempio, anticipazioni prendendo a riferimento una parte del fatturato 2019; oppure tante altre anticipazioni che si possono fare. Poi importante è fare un piano-progetto-programma unico sul marketing territoriale. Insomma bisogna fare! Riscopriamo il Made in Italy. Nel 2020 italianizziamo la penisola sorrentina”.