Capre Capre Capre! Gioia e dolori di un giovane pastore

capraIn Aspromonte la convivenza tra lupi e capre è complicata per legge di natura, alla quale però non si è voluto arrendere Pietro Orlando, diciannovenne pastore calabrese, che finito il liceo, oltre a frequentare la Facoltà di Agraria di Reggio Calabria ha deciso di dedicarsi all’allevamento di ovini che da queste parti offre anche soddisfazioni economiche. Rimasto scottato però dalla perdita di una capra mangiata da un lupo, il giovane studente di Agraria, senza perdersi d’animo, ha progettato un collare speciale dotandolo di un’applicazione con processore a ultrasuoni che tiene lontani i lupi. In questo modo, proprio come dice il proverbio ha salvato capre e cavoli, nel senso che le capre grazie al collare a ultrasuoni non rischiano di essere divorate dai lupi, che a loro volta non verranno impallinati dal pastore, anzi il Wwf calabrese avendo introdotto ungulati selvatici (a partire dai cinghiali) ha dato modo a questi animali di cibarsi di altro, infine per lo stesso allevatore c’è stato anche un notevole risparmio economico, visto che grazie all’uso del collare a ultrasuoni, non ha più dovuto ricorrere all’elettrificazione dei recinti. Una piccola grande invenzione dunque che la Coldiretti Calabria ha voluto premiare assegnando al ragazzo il premio Oscar Green, nella Categoria Creatività, consentendogli l’accesso alla finale nazionale del concorso promosso da Coldiretti Giovani Impresa. Una competizione che ogni anno punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani che hanno scelto per il proprio futuro l’Agricoltura, promuovendo e premiando le idee che hanno saputo maggiormente coniugare tradizione e innovazione.
di Luigi De Rosa

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