Nuova Ortopedia a Sorrento…Aspettando l’Ospedale Unico della Penisola
Sulla prospettata realizzazione dell’Ospedale Unico della Penisola Sorrentina si gioca una doppia partita: politico-elettorale e socio-sanitaria. I destini del territorio a maggior vocazione turistica dell’area metropolitana e campana sono legati, oltre che al problema mobilità gravemente accentuatasi per la crisi dell’Eav e in particolare del servizio ferroviario dell’ex Circumvesuviana, anche al riassetto del sistema sanitario territoriale per deficienze croniche che hanno raggiunto e superato i limiti di tollerabilità per gli effetti che producono sulla popolazione residente e su quella turistica. La scorsa settimana il giornale Agorà ha pubblicato un ampio servizio dedicato all’inaugurazione del nuovo reaprto di Ortopedia al “Santa Maria della Misericordia” di Sorrento con l’intervento del Presidente della Regione Vincenzo De Luca al cospetto delle maestranze sanitarie e non solo. Lo proponiamo ai nostri lettori perchè contieneutili spunti di riflessione per sviluppare un dibattito sul tema.
Perché la ricetta “De Luca” per l’Ospedale Unico in Costiera è concreta
L’inaugurazione del nuovo reparto di Ortopedia diretto dal dott. Raffaele D’Ambra è stata, al di là del fatto specifico, l’occasione per riaccendere i riflettori sul tema della sanità nell’area della Penisola Sorrentina, sul piano dell’organizzazione dei servizi presso le due strutture attive – Sorrento e Vico Equense – e del personale medico e paramedico in forza ai due presidi. L’intervento del Presidente della Regione Campania, l’on. Vincenzo De Luca, insieme al neo direttore generale dell’Asl Na3 Sud Gennaro Sosto, ha permesso di fare il punto su tre problematiche: la realizzazione dell’Ospedale Unico, gli interventi di restyling di quelli esistenti, il potenziamento del personale sanitario. De Luca ha confermato l’impegno della Regione Campania a realizzare il nuovo Ospedale a Sant’Agnello in virtù delle risorse rese disponibili dal Governo per interventi nella sanità campana pari a 1 miliardo e 80 mln di euro dei quali 65 sono destinati all’Ospedale Unico. Su questo fronte ha indicato un cronoprogramma grazie al quale l’opera potrebbe muovere i primi passi entro il 2020. De Luca ha aggiunto un ulteriore elemento, sfuggito alla maggior parte dei presenti e dei commentatori, sulle procedure da attuarsi e che vanno in direzione di un’accelerata. Il Presidente ha infatti spiegato che si intende bandire la gara per la realizzazione dell’opera contemplando l’onere a carico del vincitore di predisporre il progetto esecutivo del nuovo Ospedale che dovrà essere definito in stretto raccordo col territorio, cioè con l’organizzazione sanitaria e quella amministrativa, al fine di realizzare un’opera che risponda pienamente alle esigenze e alle aspettative del territorio. In questo senso si stanno muovendo i tecnici della Regione, altrettanto si auspica facciano l’Asl e soprattutto l’Amministrazione Comunale di Sant’Agnello in quanto si tratta del Comune dove sarà costruito il nuovo ospedale. Nel frattempo il Presidente ha tagliato il nastro del rinnovato reparto di Ortopedia e il prossimo restyling da realizzarsi riguarda il reparto di Anestesia e Rianimazione dove, ormai tra qualche mese (agli inizi del 2020) sarà potenziato anche l’organico medico e infermieristico attingendo alle graduatorie e portando a termine concorsi che è sempre più difficile concludere con l’assunzione di personale. Questo per l’indisponibilità a prestare servizio in loco da parte dei vincitori, almeno quando ci sono visto che spesso non si riescono a svolgere i concorsi per carenza di partecipanti o di componenti delle commissioni esaminatrici. Un problema che riguarda l’intera sanità italiana che, ovviamente, paga il prezzo di una crescente e preoccupante carenza di medici conseguenti all’introduzione del numero chiuso alle università e alla “fuga” dal pubblico che coinvolge sempre più sanitari. La questione si fa ancora più critica laddove già esistono difficoltà croniche sul piano organizzativo e di forza lavoro. De Luca ha anche vantato il successo di esser riuscito a risanare i conti della sanità regionale che versavano in condizioni a dir poco drammatiche: questo ha aperto la strada all’uscita dal commissariamento e allo svincolo dei fondi nazionali (quel miliardo e 80 milioni di euro) che è stato destinato al sistema-sanità della Campania. Per riuscire nell’impresa gli ex direttori delle Asl (e fra questi il predecessore di Sosto per quanto riguarda l’Asl Na3 Sud, la dottoressa Antonietta Costantini), si sono dovuti sobbarcare l’onere dei tagli, della riduzione della spesa: in una parola del risanamento che ha comportato conseguenze generalizzate fino ai limiti del disservizio. Altra strada purtroppo non c’era dopo le vacche grasse delle pregresse, scellerate gestioni! Certe operazioni comunque sono state avviate e per quanto riguarda il restyling esterno dell’Ospedale di Sorrento è stata già indetta la gara d’appalto per cui è in corso l’iter burocratico. L’ha ribadito ancora una volta il direttore Sosto l’altro giorno: si lavora sull’esistente per migliorare il tutto a prescindere dal realizzando nuovo Ospedale. Alternative non ce n’erano visto che dal Governo centrale sono stati imposti tagli con la chiusura di strutture, l’accorpamento di altre, una nuova organizzazione del sistema di sanità proporzionata ai bacini di utenza e quindi con logiche di soppressione delle piccole strutture costose e nello stesso tempo inadeguate. In questa logica gli Ospedali di Sorrento e di Vico Equense non avevano più ragion d’essere se non in quadro di più generale riassetto di cui si è cominciato a discutere circa 10 anni fa prospettando la realizzazione di un nuovo nosocomio a servizio del territorio peninsulare, che fornisse servizi efficienti e adeguati, senza duplicazioni non più concepibili per un’area tutto sommato piuttosto piccola sul piano dei numeri. Se la prospettiva di veder aggregata a Castellammare di Stabia e al resto dell’hinterland vesuviano la sanità sorrentina è per fortuna sfumata, lo si deve a questo lavoro e a chi si è mosso per mettere sul piatto della bilancia il “sogno” di un nuovo ospedale! Non solo questo perché grazie a tutto ciò si è ottenendo che l’opera rientrasse nella progettazione della nuova rete sanitaria campana e quindi nella sua finanziabilità. Gli scetticismi di convenienza, anche da parte di alcuni sindaci, sono esclusivamente dettati da motivazioni e implicazioni di natura politico-elettorale incombendo ormai le elezioni regionali (primavera 2020) per cui tutto quello che si dice, soprattutto da parte del governatore uscente, è da considerarsi “speculazione elettorale”. In questo si gioca una partita tutta politica tra centro-destra e centro-sinistra (in tandem o no col M5S) che ci si augura non comprometta il grande risultato sin qui ottenuto, perché a farne le spese sarebbe soltanto l’intera comunità della Penisola Sorrentina che, unita, dovrebbe pretendere dai futuri competitor elettorali che la realizzazione dell’Ospedale Unico della Penisola Sorrentina non venga più messa in discussione e che un’opera tanto importante sia patrimonio di tutti a prescindere dai colori politici. Ecco perché l’intento annunciato dal Presidente De Luca di voler accelerare i tempi affidando la realizzazione del progetto esecutivo dell’ospedale alla ditta che si aggiudicherà la gara rappresenta la garanzia di questa volontà e determinazione a dare alla Penisola Sorrentina un moderno ed efficiente ospedale al servizio di chi ci vive e dei turisti che ci vengono in vacanza. (Agorà 2 Novembre 2019)