Sant’Agnello alle urne, parla Fabio Aponte candidato sindaco del Movimento 5 Stelle

aponte-fabioSANT’AGNELLO – Fabio Aponte, candidato sindaco a Sant’Agnello della lista del MoVimento5 Stelle, ci ha dedicato un po’ del suo tempo per illustrarci e presentarci il gruppo di candidati e le linee guida del loro programma.
Laureato in scienze geologiche all’Università Federico II di Napoli nel 1987 ha  sostenuto l’esame di stato l’anno successivo. Ha trascorso due anni all’Università come ricercatore per poi partire, nel 1990, alla volta del Sud Africa dove ha svolto attività di ricerca mineraria. Tornato in Italia, decide di ripartire per il Sud Africa nel 1996 rimanendoci fino al 2010 lavorando per alcune compagnie del settore del dimensional stone, ovvero compagnie che si occupano di estrazioni di pietre ornamentali, granito e marmi. Nel 2010 rientra definitivamente in Italia dove inizia a lavorare, ricoprendo una sorta di ruolo dirigenziale per la “Libera Navigazione del Golfo” appartenente alla propria famiglia.

Dottor Aponte, ha già avuto altre esperienze politiche o questa è la prima volta?

“Sono stato interessato solo al MoVimento5 Stelle. Non ho mai avuto precedenti interessi, seppure da giovane mi interessassi di politica a livello amatoriale senza però iscrivermi ad alcun partito. Quando nel 2010 sono tornato in Italia ho scoperto che Beppe Grillo stava facendo politica in maniera seria. Riconoscendomi in ciò che affermava, decisi di iscrivermi al MoVimento pensando che qui in Penisola non ci fosse molto seguito. Candidandomi alle regionali nel 2014 scoprii che invece anche il mio vicino di casa era iscritto al partito ed entrai a far parte del Meetup presente in Penisola ed incominciammo la nostra attività candidandoci a Sorrento, poi a Piano di Sorrento ed ora ci proponiamo qui a Sant’Agnello, mia città natale”.

Potrebbe presentare i candidati della sua lista?

“I nostri candidati sono stati accuratamente selezionati perché nessuno proviene da esperienze politiche di tipo istituzionale. Sono persone che la politica l’hanno sempre amata ed ora hanno capito che a Sant’Agnello c’è l’esigenza di mettere la propria faccia in gioco per una lista che vuole davvero il cambiamento. Il candidato per noi non è colui che vuole mettersi in mostra ma che desidera essere il portavoce dei cittadini e quindi deve essere anch’egli un cittadino “normale”, nel senso che sia una persona in grado di capire i bisogni e le esigenze del “momento”.
Alcuni dei nostri candidati vengono dal mondo della cultura e dello spettacolo. Essi sono Carmine Maresca ed Eleonora Di Maio, persone ben conosciute che essendo del settore si sono preoccupati di sviluppare la parte del programma che concerne la cultura, lo spettacolo ed il turismo. Ci sono inoltre un giovane commerciante, Fabio Galano, che ha elaborato il punto riguardante lo sport, un professionista, ovvero il geologo Giovanni Di Maio, originario di Pompei, specializzato nel settore archeologico, il quale ha fatto anche molte pubblicazioni ed il pensionato bancario Giuliano Greco, attivista storico del MoVimento il quale ha contribuito allo sviluppo di tutti i punti.
La quota rosa, con ben sei rappresentanti, si è occupata invece del punto denominato nel programma “Movimento Donna”, inerente la funzione della donna nella società e quello che riguarda l’istruzione. Di essa fanno parte Maria Gaetana Di Maio (detta Tatiana), Francesca Moroni ed Isabella Palomba tutte e tre insegnanti, Adele Paturzo, giornalista, Anna Sallustro, scrittrice e Concetta Scarpato, impiegata nel settore turistico addetta allo smistamento dei clienti per diversi tour operator della Campania”.

Cosa l’ha spinta a decidere di formare un gruppo elettorale qui a Sant’Agnello e di candidarsi come sindaco?

“Diciamo che l’attività del MoVimento5 Stelle è proprio quella di acquisire piano piano sempre più consensi sul territorio. Il MoVimento infatti nasce come interesse al territorio specifico. Si può dire che la parte nazionale della politica 5 Stelle è qualcosa che è venuta molto dopo dato che per anni il MoVimento è stato solo locale ed ha fatto solo liste civiche. La politica non è quella di provare a cambiare le cose dall’alto ma è cercare di rendere la vita più facile a livello locale. Pur essendo entrato nel partito in una fase più avanzata, ora sto, insieme agli altri, comunque tentando di portare avanti quest’aspetto territoriale qui in Penisola. Il nostro scopo è infatti quello di sensibilizzare le persone a quello che è il “modello 5 Stelle” per rendere il cittadino proprietario delle istituzioni e non più schiavo o succube”.

Leggendo il programma si fa caso infatti allo spazio dedicato alla sensibilizzazione cittadina, all’informazione “politica” e alla partecipazione popolare, oltre che all’aspetto ecologico-ambientalista. Cosa può dirci a riguardo?

“La partecipazione popolare è il fattore fondamentale. Si può dire che il programma è imperniato su quelli che sono i cardini del MoVimento5 Stelle nazionale. La prima cosa è quella di dare di nuovo in mano ai cittadini le chiavi delle istituzioni. Per troppo tempo essi sono stati estromessi da ciò che gli appartiene ma che pian piano gli è stato sottratto. Ed è quel che ora il MoVimento vuole restituire. Ciò che oggi si deve, e noi vogliamo fare, è invogliare le persone nuovamente a partecipare alla vita politica poiché il nostro modo di essere politici e di essere portavoce significa che “io” non ti chiedo «Dammi il voto e con questo voto farò per te questo…», ma voglio che sia anche “tu” a partecipare, consapevole delle tue problematiche, perché si lavora insieme. Purtroppo le persone si sono disamorate della politica perché alla fine è diventato un modo, per molti, di fare profitti e di garantire i propri interessi. Addirittura oggi il politico è associato a qualcosa di sporco. Non è così, perché la politica può essere ancora fatta in una maniera pulita ed onesta”.

Per quanto riguarda invece i 13 punti presenti nel programma come potrebbe riassumerceli?

“Abbiamo cercato di dare il metodo per quello che vogliamo fare per Sant’Agnello, una formula, ma per risolvere il problema bisogna conoscere bene i dati dai quali si parte, dati che acquisiremo quando avremo la possibilità, stando al Comune o come Amministrazione o come Opposizione, di tenere in mano una situazione in cui potremo decidere dove possiamo fare e dove no. Stilare un programma dal di fuori significa pensare di fare questo o quello. Nella realtà però, in base alle risorse che si hanno, certe cose si possono concretamente fare, altre no. Noi abbiamo scelto di elencare 13 punti, cercando di raggruppare quelli su cui abbiamo delle intenzioni molto precise, ma sarebbero potuti essere molti di più.
Cominciamo per esempio dall’edilizia. Per noi ridurre le aree di verde a favore del cemento è una cosa sbagliata. Chiaramente i cittadini sono i proprietari del loro territorio e noi cercheremo di sensibilizzarli a riguardo. Rimanendo comunque i loro portavoce, vogliamo che capiscano la necessità di evitare un’eccessiva cementificazione. È importante sentire anche come la pensano i cittadini perché magari è necessario costruire una nuova scuola ma non bisogna per forza farlo ex novo. Si potrebbe trovare un’altra soluzione.
A riguardo delle politiche ambientali noi siamo per le “4R” ovvero riduzione, riciclo, riuso e raccolta differenziata. Quello che possiamo fare è sensibilizzare le persone a fare proprio questo concetto delle “4R” per il proprio bene. Il problema del traffico, per esempio, oltre i pullman ed i taxi, lo creiamo anche noi che usiamo la macchina per coprire brevi distanze. Se già riuscissimo a far funzionare i mezzi pubblici meglio sarebbe più facile per i cittadini spostarsi. La Vesuviana potrebbe fungere da “MetroVesuviana”, termine coniato da Salvatore Mare (consigliere comunale a Piano di Sorrento, Ndr) che potrebbe garantire una frequenza maggiore delle corse.
Puntiamo inoltre sulla cultura come un qualcosa che deve aiutare il cittadino ad ottenere un miglioramento di vita. Essa è uno stimolo non soltanto “morale” ma anche economico. Per cultura si intende anche quella culinaria, musicale, una cultura intesa in quanto sviluppo completo dell’essere umano. La nostra intenzione è quella di dare al Comune di Sant’Agnello la possibilità di incentivare gli eventi culturali che possono diventare anche economici. Si pensi al Flor Festival, una sorta di mostra-mercato, che si faceva qui più di una decina di anni fa. Una cosa del genere si potrebbe proporre alla festa del mare, arricchendola con musei malacologici, cioè di conchiglie. In più non bisogna dimenticare che l’arte e l’artigianato una volta erano qualcosa di eccezionale in Penisola. A Sant’Agnello abbiamo la creta ed il polo di Maiano potrebbe essere risollevato alle glorie del passato.
Negli affari istituzionali ribadiamo di voler riconoscere una maggiore partecipazione popolare, ma non solo sulla carta. Nello statuto del nostro comune essa è prevista, però ancora non è stato realizzato un regolamento attuativo senza il quale è come avere una macchina senza benzina.
Inoltre per trasparenza noi intendiamo rendere intellegibile il bilancio comunale che è sì presente sul sito, ma di difficile comprensione. Quindi abbiamo pensato di riassumere il bilancio in una serie di punti specificamente spiegati in un sezione dedicata. Una cosa che ha un costo pari a zero come molte delle cose che ci siamo riproposti.
Per quanto riguarda il Welfare ed i servizi sociali siamo dalla parte di quelli che sono sempre stati esclusi. A tal proposito sarebbe interessante creare delle farmacie solidali che permetterebbero di riportare i farmaci non utilizzati per non lasciarli scadere a casa.
C’è poi un punto dedicato alle donne e nello specifico alle casalinghe, di solito viste come la parte non attiva, economicamente parlando, della società. In realtà la casalinga è colei che va a fare la spesa e gestisce i detersivi ed è lei che può decidere se portare avanti una politica più intelligente sul consumo, sui prodotti alimentari e sulle sostanze che usa. Nella rivoluzione culturale possono diventare loro la parte attiva.
Nelle attività produttive, invece, Sant’Agnello non ha una tradizione commerciale come Piano e da un punto di vista turistico, l’organizzazione è ancora un po’ confusa. Per aiutare i commercianti santanellesi pensiamo che si debba incentivare la formazione di un’associazione di commercianti.
Un altro punto importante è quello che riguardala gestione dell’acqua pubblica, per cui ci batteremo nel rispetto dell’esito referendario del 2011.
Per maggiori dettagli ed informazioni vi aspettiamo sabato 19 maggio alle ore 18 in piazza Matteotti dove ci sarà la presentazione della nostra lista.

a cura di Simona Pontecorvo

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