Giovani e gioco d’azzardo: un’opportunità di business per la criminalità?
Qual è il rapporto tra giovani e gioco d’azzardo in Campania? È possibile per un minore scommettere anche quando vietato dalla legge? Possono i giovani diventare facili prede di bische illegali? A queste ed altre interessanti domande è possibile trovare una risposta nei risultati di due studi recentemente pubblicati dall’Istituto di fisiologia clinica nel Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa.
I dati rivelano che, nonostante a livello nazionale sia diminuito il numero di giocatori nella popolazione studentesca, così come quello degli studenti con problemi legati al gioco, questo è vero per le regioni del centro-nord Italia, mente al sud si registra la tendenza opposta. In Campania la percentuale di studenti (15-19 anni) che ha giocato almeno una volta negli ultimi 12 mesi è del 44,1% (la più alta d’Italia). La regione si colloca quarta nella classifica nazionale per la percentuale di studenti con profilo di gioco “problematico” (9,2%) e seconda per giovani con profilo di gioco “a rischio” (14,6%). Tra le motivazioni che spingono i ragazzi al verso il gioco vi è la convinzione che si possa vincere facilmente e che il gioco possa in effetti essere sfruttato come una fonte di arricchimento. Se queste sono le premesse, non stupisce che lo studio dimostri come chi è disoccupato sia molto più esposto al rischio di sviluppare un atteggiamento problematico con il gioco forse proprio a causa del miraggio di poter compensare la mancanza di un lavoro con la fortuna. Non bisogna infatti dimenticare che la Campania è una delle regioni con il più alto tasso di disoccupazione in Italia.
Un altro dato che fa riflettere è che più di uno studente ogni dieci non sa che è illegale giocare sotto i 18 anni ed addirittura il 33,6% dichiara di aver giocato d’azzardo nel 2017 senza incontrare grandi difficoltà o ostacoli. Questo si collega con il fatto che tra i giovani il gioco più diffuso sia il Gratta&Vinci, seguito dalle scommesse sportive e dai giochi di carte, giochi in gran parte disponibili in esercizio pubblici,in cui probabilmente i gestori non esercitano il dovuto controllo sull’età dei giocatori. Vale la pena di notare che questa facilità di accesso non esiste nei siti di gioco legale a distanza: tutti i migliori casino online in possesso di regolare licenza vietano l’accesso al gioco ai minori di 18 anni e promuovono attivamente il gioco responsabile dando la possibilità ad esempio di limitare i propri depositi settimanali.
L’illusione di un guadagno facile e la minore consapevolezza in merito ai rischi del gioco d’azzardo rendono i giovani i clienti ideali per la criminalità organizzata, che sta sempre di più facendo del gioco uno dei sui business preferiti. I dati della Direzione Distrettuale Antimafia parlano infatti di affari d’oro fatti dai vari clan nel settore del gioco, attraverso la gestione di punti scommesse illegali nel territorio edi siti internet per scommesse sportive sprovvisti della licenza AAMS oltre al racket degli apparecchi slot. È chiaro che il gioco illegale non si preoccupa dell’età degli scommettitori né protegge i clienti dai rischi della dipendenza, anzi piuttosto il contrario. Offrendo opzioni di gioco d’azzardo che non garantiscono eque possibilità di vincita, non fanno altro che incentivare comportamenti compulsivi soprattutto tra le fasce più deboli della popolazione.
Come proteggere i giovani diventa quindi una questione di primaria importanza. Gli studi del CNR indica che azioni di prevenzione ed informazione sia nella scuola che nelle altre istituzioni, oltre che il monitoraggio esercitato dalle famiglie abbiano un ruolo fondamentale nel favorire comportamenti consapevoli verso il gioco.