Meta, l’inchiesta giudiziaria che “spezza le gambe” al sindaco PD Giuseppe Tito

tito-in-regione-foto-ldpL’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto il sindaco di Meta Giuseppe Tito, il comandante dei VV.UU. Rocco Borrelli e due funzionari dell’Ente oltre a quattro imprenditori ha inferto un colpo mortale al PD di cui Tito è il punto di riferimento nella Penisola Sorrentina, ma anche a livello partenopeo essendo il primo cittadino metese anche consigliere della Città Metropolitana di Napoli e riferimento del Governatore campano Vincenzo De Luca. Una brutta storia di manipolazione degli appalti e di presunte tangenti scovate dalla Guardia di Finanza di Massa Lubrense che ha condotto le indagini per conto del PM Silvio Pavia della Procura di Torre Annunziata e che lunedì scorso ha notificato a tutti gli interessati l’avviso di conclusione d’indagine che prelude all’udienza, tra 20 giorni, per decidere l’esito giudiziario della vicenda. Se, come si prospetta anche alla luce del gigantesco faldone di oltre 5000 pagine di atti, documenti, intercettazioni, gli indagati saranno rinviati a giudizio, per il Sindaco Tito e per la sua Amministrazione si complica seriamente la vita e la prospettiva di condurre al termine la consiliatura. Per contestazioni anche meno gravi, in altre vicende, la Procura ha adottato provvedimenti anche restrittivi a carico degli indagati. tito-e-de-luca“Nel caso specifico non si comprende come gli stessi possano continuare ad esercitare le loro funzioni proprio nei settori oggetto dell’inchiesta senza pregiudizio per l’attività” ha commentato un legale che ha visionato il faldone delle accuse. Insomma l’epopea politica di Tito è durata lo spazio che va dalle elezioni del 2014 all’elezione a consigliere metropolitano dell’anno scorso. Per l’esponente Dem, legato all’ex consigliere regionale Antonio Amato e alla figlia Enza oggi consigliere regionale, soltanto il proscioglimento nell’imminente udienza può rimetterlo in corsa sul piano amministrativo e politico. Diversamente sarà fuori dai giochi e per il Comune di Meta si apre una stagione di crisi con un possibile ritorno anticipato alle urne. Intanto ieri il Sindaco ha redistribuito le deleghe ai suoi Assessori cui erano state sospese da diversi mesi. Tito avrebbe voluto modificare gli assetti dell’esecutivo, ma l’inchiesta ha bloccato tutto lasciando il sella tutti e quattro gli assessori con qualche trasferimento di deleghe da uno all’altro.

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