Tajani in pole per diventare nuovo presidente del Parlamento Europeo
STRASBRUGO – Dopo due turni di votazioni per eleggere il nuovo presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani (candidato dei popolari) risulta essere in testa grazie alla decisione di Guy Verhofstadt, leader dei liberali, di ritirare la sua candidatura. Una mossa che rientra nell’accordo stretto con Manfred Weber, presidente dei Popolari (Ppe) per favorire l’elezione Antonio Tajani.
A sostenere il candidato del Ppe ci sono inoltre varie forze del Parlamento europeo, dagli europarlamentari danesi, svedesi e cechi ai liberali tedeschi, rumeni, olandesi di destra, i francesi del Movimento democratico, i rappresentanti catalani, i belgi del Movimento riformatore come Louis Michel, ex ministro degli Esteri nel governo di Verhofstadt e gli europarlamentari amici di Israele (grazie al coinvolgimento da parte dell’europarlamentare Fulvio Martusciello).
Al primo scrutinio il candidato popolare era già avanti con 274 voti (683 i voti validi, per essere eletto avrebbe dovuto raggiungere quota 342 voti). Questi i voti ottenuti degli altri candidati: Pittella 183 voti, Stevens 77, Lambert 56, Forenza 50 e Rebega 43.
Nel secondo turno di votazioni, Tajani è salito a 287 voti, ossia 14 in più. Pittella ha ottenuti 200. Questi gli altri voti: Eleonora Forenza 42 voti, Jean Lambert 51, Helga Stevens 66, Laurentiu Rebega 45. Dato che nessun candidato ha ottenuto la maggioranza assoluta, il Parlamento procederà ora con un terzo scrutinio.
di Anna Laudati