Il 21% dei Napoletani pronto a trasferirsi all’estero
Il 21% dei Napoletani vorrebbe trasferirsi all’estero e il 20% si dichiara pronto a viaggiare per studio o per lavoro. È quanto emerge da un sondaggio del Monitor Allianz Global Assistance, condotto in collaborazione con l’istituto di ricerca Nextplora.
Chi per studio, chi per lavoro e chi per cambiare vita: sono varie le motivazioni che negli ultimi anni hanno portato sempre più italiani a recarsi per un lungo periodo, o addirittura a trasferirsi, in un Paese estero.
Tra questi, i napoletani che per una significativa percentuale del 21% si dichiarano pronti a stabilirsi definitivamente fuori Italia, mentre un 20% vorrebbe viaggiare per motivi di studio o lavoro. In questi casi, le mete preferite dai napoletani risultano essere il Nord Europa (24%) e il Sud America (17%), seguite dal Nord America (12%) e dall’Oceania (9%).
Sono dati che emergono da un sondaggio del Monitor Allianz Global Assistance , realizzato in collaborazione con l’istituto di ricerca Nextplora e volto ad analizzare le intenzioni dei napoletani a lasciare, per periodi più o meno lunghi, la propria città.
Lo studio evidenzia il desiderio di un 52% dei napoletani di partire per un lungo viaggio, di almeno tre mesi: il 69% preferirebbe farlo con il proprio partner, il 12% vorrebbe andarsene in solitaria, mentre il 9% in compagnia di amici.
Ma quali i motivi alla base di questa decisione? La maggioranza vorrebbe dare una scossa alla propria vita e staccare dalla noia della quotidianità (48%), un buon numero scapperebbe dall’attuale lavoro (28%), pochi coloro che fuggirebbero invece dagli obblighi familiari (9%) o dal proprio partner (2%).
Oltre che per studio, lavoro e desiderio di trasferirsi, i napoletani vorrebbero andarsene lontano anche per divertirsi e conoscere persone nuove (43%), piuttosto che starsene in totale relax (28%). Lunghi viaggi per i quali il 74% dei napoletani acquisterebbe un’assicurazione al fine di tutelarsi: di questi, il 30% lo farebbe presso un’agenzia viaggi online, un altro 30% in un’agenzia assicurativa online, mentre il 27% online.
Domenico Cacciapuoti