“Come nacque la Pizza Margherita” il 24 gennaio al Gran Caffè Marianiello

De Rosa LuigiPIANO DI SORRENTO – “Come nacque la pizza margherita” è il titolo del libro-raccolta di fiabe edito da CentoAutori che pubblica i sei lavori dei vincitori della X e XI edizione del Concorso Nazionale “Il Racconto nel cassetto – Premio Città di Villaricca” sezione fiabe e storie per ragazzi, organizzato dall’Associazione Libera Italiana Onlus di Villaricca (NA). Chi sono i sei autori e che cosa hanno scritto?

La X edizione del concorso ha premiato:

:”Come nacque la pizza margherita” di Marco Raggi
:”Shirikirikiri” di Carmine Spera
:”La Favola delle chiocciole” di Vanes Ferlini

L’XI edizione del concoso ha premiato:
: “Tutta la vita” di Luigi De Rosa
: “Vannino e il filone di pane” di Roberta Pieraccioli
: “Massimo l’imperativo” di Paolo Saba

Luigi De RosaScopriamo che il vincitore dell’XI edizione è il nostro libraio de “L’Indice” con edicola a Piano di Sorrento, autore di un racconto che si ispira alla tragedia di Vermicino con Alfredino imprigionato nel fondo di un pozzo nero e profondo, ma che richiama anche un’altra tragedia, quella del terremoto e delle macerie che incombono su un corpicino che, immobile, attende i soccorsi per tornare alla luce, alla vita. Che cosa prova un bambino imprigionato tra pietre e terreno, sotto le macerie, con la terra che lo sovrasta lasciandogli solo piccoli spiragli d’aria e di movimento, appena sufficienti per sentirsi ancora capace di piccoli movimenti. La testa, il cervello e il cuore invece vagano e coprono il tempo della speranza di salvezza col ricordo delle fiabe e dei racconti che l’autore rirpopone con suggestiva e semplice ricostruzione e soprattutto con l’impressione per quel lupo nero che incombe minaccioso su quella piccola vita, affamato di rubargli la vita.

Il racconto di Luigi riesce ad alternare sentimenti di angoscia per la drammaticità della situazione con la libertà della fantasia che diventa linfa vitale per sopravvivere e per continuare a vivere quando i soccorritori gli affereranno la manina, quella ancora sana e che è riuscita a liberarsi dalle macerie per rubare la bottiglietta d’acqua custodita nello zaino e dissetarsi. La forza della fiaba sta nella straordinaria capacità dell’autore di far calare il lettore nella dimensione di un bambino ostaggio delle macerie, delle paure e delle fantasie che alimentano quelli che possono esseri i suoi ultimi minuti di vita o quelli che lo separano da una nuova vita. La scelta di Luigi di parlare dell’infanzia attraverso l’infanzia, ci consente di osservare il mondo degli adulti con gli occhi di un bambino che forse neanche immagina di quanti lupi cattivi è pieno questo mondo in cui egli naturalmente si ostina a voler continuare a vivere.

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