Sorrento Meeting 2015: serve un patto per il Sud
SORRENTO – “Il settore della logistica italiana è vittima dell’assenza di visione strategica complessiva, da parte sia della politica che del mondo delle imprese. Il Sud può fare la vera differenza per il rilancio del sistema, cominciando con lo sfruttare le enormi potenzialità del porto naturale di Taranto”.
Lo ha dichiarato Carlo Mearelli, presidente di Assologistica, intervenendo al Sorrento Meeting 2015, l’evento internazionale dedicato quest’anno a logistica e movimentazione delle merci, organizzato dall’Obi, l’Osservatorio Banche-Imprese di Economia e Finanza, in collaborazione con Assologistica, Confitarma, Fondazione Mezzogiorno Sud Orientale e Fondazione Mezzogiorno Tirrenico, con il sostegno della Città di Sorrento.
“Le infrastrutture, soprattutto al Sud, hanno bisogno di più tecnologia e meno cemento – ha osservato Pietro Spirito, presidente dell’Interporto di Bologna – Abbiamo un Mezzogiorno groviera perché per anni è mancata una pianificazione strategica. L’imperativo, ora, è passare da politiche di tutela dei singoli interessi a politiche che guardino all’Italia come ad un sistema inserito all’interno di un contesto europeo e mondiale in continua evoluzione.
Bisogna fare in modo che il Sud diventi motore per lo sviluppo della piattaforma logistica nazionale, pertanto politica, imprenditori, operatori del settore della logistica e developer immobiliari devono dialogare tra loro. Anche le regioni e le imprese del Nord devono tendere un ponte verso il Sud”.
L’idea di un patto per il Sud è stata rilanciata da Eliseo Zanasi, presidente della Fondazione Mezzogiorno Sud Orientale. “E’ necessario che tutti gli imprenditori lavorino insieme per un obiettivo comune – ha detto – La collaborazione non deve avere confini tra regioni. Tutti, dobbiamo ricordare che la logistica è ciò che ci consente di mettere in rete le nostre industrie”.
Per Elio Manti, dirigente generale Programmazione e Sviluppo della Regione Basilicata,
c’è bisogno di una regia nazionale forte per investire al meglio la quota di finanziamenti comunitari dei Fondi Fesr 2014-2020 destinati al Mezzogiorno d’Italia.
“Non vi sono altre risorse a disposizione, pertanto il ruolo della pubblica amministrazione risulta decisivo in questa fase di programmazione – ha evidenziato – Il governo sta anche lavorando al Masterplan per il Sud, e nei prossimi mesi verranno siglati accordi con le singole regioni. Noi siamo disponibili per raccogliere gli input che ci verranno dati e realizzare i progetti che saranno concordati”.
“Il vero nodo centrale della questione infrastrutturale in Italia risiede nella capacità di mettere il nostro Paese, e in particolare il Mezzogiorno, in condizione di poter intercettare grandi flussi commerciali che l’area del Mediterraneo possiede, e che in prospettiva avrà maggiormente, e di diventare così una grande piattaforma logistica – ha spiegato Gaetano Mastellone, vice presidente dell’Obi, rappresentante della Banca Popolare di Bari – Abbiamo bisogno di una nuova accessibilità per lo sviluppo del Mezzogiorno: servizi ed infrastrutture di trasporto sono oramai necessarie per la sopravvivenza e per la crescita del Pil”.
Domenico Cacciapuoti