Sorrento, Esposito della Ceps precisa sul Piano-Casa
“Non vorrei che la casa diventasse motivo di scontro politico sulla pelle dei sorrentini”. Lo affermavo lo scorso anno commentando il ritardo accumulato dalla pubblica amministrazione nel rilascio del permesso a costruire: e invece così sta diventando e, quando ho avuto modo di leggere l’articolo sul giornale della settimana scorsa, e avuto notizia di osservazioni similari presentate al Comune da un nostro vicino e dagli ambientalisti, ne ho avuto invece la palese conferma!
Per questo motivo vorrei chiarire un pò di cose.
Qui, nonostante non voglia difendere i partiti (di destra e di sinistra), da sempre lontani dall’affrontare una seria politica della casa in costiera, voglio spiegare ai lettori che ci sono voluti cinque anni per avere una risposta dal comune di Sorrento alla nostra istanza di Piano Casa, ma è indubbio che ora, con la delibera n.38/2015, la giunta di Giuseppe Cuomo e il Consiglio comunale di Sorrento, si sono espressi positivamente per la costruzione di una cinquantina di appartamenti all’Atigliana per i sorrentini. Come pure in tal senso si era espresso il precedente consiglio comunale, sindaco Marco Fiorentino, nel ribadire nella delibera n.9 del Febbraio 2010, l’individuazione di quell’area edificabile all’Atigliana per il Piano Casa su espressa istanza dei privati: da una parte il CEPS (citato a più riprese come Spa -adombrando chissà quali foschi scenari speculativi- vorrei tranquillizzare i Suoi lettori perché la cosa è solo riferita al regime fiscale che devono avere anche le Cooperativa sociali con un numero di soci superiore a 20, con la nuova normativa voluta dai governi berlusconiani) e dall’altra alcuni proprietari napoletani.
Un modo per affrontare il problema che riteniamo comunque positivo, senza ipocrisie, anche per arginare il fenomeno della speculazione edilizia: altrimenti unica risposta possibile alla mancanza assoluta di appartamenti in affitto a Sorrento. Case rubate completamente al mercato dai B&B e dagli affittacamere e da un mercato immobiliare assolutamente dopato nei prezzi comunque alti, nonostante la crisi economica mondiale.
Dette ultime circostanze hanno creato, anzi aggravato, il fabbisogno di case legalmente autorizzate modificando in peggio il cosiddetto indice di affollamento ed il disagio abitativo come da Delibera della Giunta Regionale n. 1445 del 2013.
Inoltre l’articolo in questione non menziona che la Soprintendenza ha fornito parere favorevole da un punto di vista paesaggistico e sul punto le associazioni ambientaliste non hanno sollevato osservazioni e/o opposizioni di sorta innanzi le competenti Autorità giurisdizionali..
Ora si vorrebbe mettere in discussione questa scelta politica, amministrativa sorrentina con un’ottusa ed incoerentepresa di posizione degli ambientalisti che sulla carta presta il fianco a conclamati abusivisti edilizi,che puntano a bloccare tali costruzioni solo per salvaguardare il proprio orticello debitamente “sanato” con un piccolo obolo alla comunità.
Detto ciò, è bene ricostruire i fatti e le normative in essere per la chiarezza di chi legge.
A scanso di equivociquindi a Sorrento non c’è nessuna situazione edilizia nuova per la zona dell’Atigliana, ma con l’atto deliberativo n.38/2015 viene disciplinato un percorso urbanistico che trova una possibile soluzione edilizia con l’applicazione della “Legge speciale” denominata piano casa, la n.19/2009 in cui in sintesi il comune dice: per avere la possibilità di costruirvi la casa –senza alcun contributo pubblico e avendo il suolo di proprietà- dovete cedere alla comunità 7500 mq di giardino a parco pubblico (degli 11 mila posseduti dal CEPS), realizzare parcheggi e strade di accesso alla zona a vostro carico, sistemare l’intera area con opere di urbanizzazione primaria e realizzare un apposito parcheggio per il palazzetto dello sport, e pagare oltre 100 mila Euro cache di oneri.
Questo applicando una Legge Regionale Campania la n.19/2009 voluta per accelerare le procedure amministrative e per creare nuovi vani residenziali in una zona già individuata a Sorrento dal Piano Urbanistico Territoriale (il PUT) nel lontano 1987 e ribadita dall’ultimo Piano regolatore del comune di Sorrento (il PUC) del 2010.
Zona individuata come tale anche nella delibera di Consiglio Comunale n.9 del Febbraio 2010, che consentiva in due terreni di Atigliana, tra cui la proprietà del CEPS, dove costruire in proprio, anche sopperendo alla latitanza delle amministrazioni pubbliche, secondo i dettami dell’ Edilizia Residenziale Sociale (ERS) per i propri soci nuove abitazioni, con gli standard già definiti per Legge nel 1987 con il PUT. Quindi, nonostante un’attesa lunga 5 anni, il Comune ha risposto alla richiesta del CEPS, applicando le normative esistenti ad oggi per la costruzione di 48 appartamenti.
Tutto questo per costruire nuovi case per i sorrentini che credono nell’applicazione delle Leggi dello Stato, senza abboccare alle lusinghe della speculazione edilizia, e tutto a proprie spese, proprio per sopperire alla cronica assenza della politica a una domanda della casa, lunga 25 anni”.
Nino Esposito Presidente Ceps