Torre Annunziata, convegno su “Inflazione e Deflazione”
A Torre Annunziata si è tenuto un interessante convegno su “Inflazione e Deflazione” presso la Biblioteca Ernesto Cesaro. L’organizzazione è stata curata dalla dirigenza del Comune col dott. Porfidio Monda e dallo staff della Dott.ssa Margherita Mangiola, coordinatrice della Biblioteca torrese. Presentatore e moderatore dell’incontro l’Assessore alla Cultura del Comune di Torre Annunziata Arch. Antonio Irlando.
La relazione è stata svolta da Santolo Cannavale sul “Inflazione e deflazione” cercando di dare risposta al quesito: “E’ utile o dannosa la deflazione”.
Sono state analizzate le tematiche principali che provocano i fenomeni di inflazione e deflazione: livello di consumi, reddito spendibile, livello di occupazione e disoccupazione, costi di produzione, quantità di moneta in circolazione, tassi d’interesse, incidenza fiscale, azione più o meno efficace del Governo nazionale e delle autorità europee (BCE e Commissione UE), ecc..
E’ stata segnalata l’incidenza del fatto psicologico che, di fronte al progressivo ribasso dei prezzi di beni e servizi (deflazione) sconsiglia e ritarda i consumi, rallentando e deprimendo, già solo per questo, l’economia.
Attenzione particolare per la vicenda “petrolio” che registra un forte ribasso sui mercati internazionali, da 120 a 60 dollari per barile ed è oggetto di aspra competizione tra Stati Uniti da un lato e, dal lato opposto, Paesi Arabi, Venezuela, Messico, Russia, Iran, ecc..
Da sottolineare che gli Stati Uniti stanno incrementando la produzione di petrolio e gas con il “fracking”, cioè con la fatturazione idraulica ad altissima pressione di rocce sotterranee e si presentano al mondo come nuovi esportatori di gran quantità degli stessi prodotti energetici, con ciò mettendo in crisi i tradizionali produttori.
Annotazione particolare riguardante l’iper-inflazione tedesca registrata tra il 1919 ed il 1923 (i marchi tedeschi trattati “a peso” e non a valore). In quegli anni, a conclusione ed a seguito della 1° guerra mondiale, l’aumento dei prezzi in Germania raggiunse il 662,6% annuo. Da qui la perdurante preoccupazione dei tedeschi e dei relativi esponenti politici, segnati profondamente da quella situazione di iper-inflazione, gestita a fatica e con grandi sacrifici della medesima popolazione.
E’ stata approfondita la vicenda eclatante del Giappone che, da oltre venti anni, è letteralmente oppresso dalla “deflazione” e non riesce a liberarsi da questo insidioso fenomeno che condiziona fortemente l’economia dell’oggi e del domani. Ed ancora: il fenomeno giapponese dei tassi d’interesse negativi sui prestiti bancari.
Altro punto di attenzione: il debito pubblico italiano e le negative implicazioni derivanti dal fenomeno “deflazione” che, di fatto, lo rende più consistente in termini reali.
Sono state evidenziate le difficoltà del Governo nella gestione del debito pubblico che registra un esborso annuo per interessi di circa 90 miliardi di euro, a fronte di incassi tributari tendenzialmente in flessione proprio in ragione della negativa congiuntura dell’economia.
E’ stato sottolineato (visivamente con grafico) che lo stesso debito, vigenti gli ultimi tre Governi (Monti, Letta, Renzi), nonostante i sacrifici fiscali aggiuntivi imposti, ha segnato un incremento di 260 miliardi di euro, pervenendo alla cifra complessiva di 2.170 miliardi di euro. Da qui la dissipazione di risorse materiali ed umane (due giovani su tre privi di occupazione nel Mezzogiorno) e le difficoltà aggiuntive per l’economia nazionale, anche in via prospettica.
A supporto dell’incontro la proiezione progressiva di diapositive, con utili riferimenti e grafici esplicativi di facile lettura e comprensione.
Ampio il dibattito con i professori di economia e con gli studenti del locale Istituto tecnico-commerciale, intervenuti per l’occasione.