Sorrento, al Teatro Tasso va in scena “Casa di Frontiera”
La rassegna teatrale “contemporanea” giunge alla sua terza edizione. Promossa dalla sezione teatro del Circolo Endas “Penisola sorrentina” onlus (Presidente Adele Paturzo, responsabile teatro Carlo Alfaro, Direttore artistico Antonio Volpe), affronta temi d’attualità attraverso drammi e commedie di autori contemporanei. Anche quest’anno come sempre numerose le adesioni delle scuole della penisola sorrentina. Da Massalubrense arrivano gli scolari delle scuole medie “Bozzaotre” e “Pulcarelli“, da Sorrento una numerosa rappresentanza dell’Istituto polispecialistico “San Paolo” (che ha curato coi suoi allievi un impeccabile servizio accoglienza), del Liceo scientifico “Salvemini“, del liceo artistico “Grandi” e delle medie “Tasso“, da Piano di Sorrento gli allievi dell’Istituto tecnico nautico “Bixio“, da Meta il liceo “Virgilio Marone“. Grande entusiasmo da parte di Dirigenti scolastici, docenti e studenti per questa iniziativa che vuole avvicinare il mondo della scuola al teatro e attraverso la nobile arte del palcoscenico far riflettere su temi legati alla Cittadinanza e alla Costituzione , realizzando gli indirizzi ministeriali di questa disciplina trasversale che ha sostituito la vecchia “Educazione civica”. Educazione alla Legalità e alla Cittadinanza attiva, rapporto Nord – Sud gli ambiti di discusssione ed analisi che hanno coinvolto alcune scolaresche in “Incontri con l’attore Gaetano Amato“, svoltisi in questi giorni in preparazione della partecipazione allo spettacolo.
Veniamo al primo evento in cartellone previsto nelle mattinate del 10 e 11 dicembre 2014: “Casa di Frontiera” di Gianfelice Imparato (nella foto). L’autore, nativo di Castellamare di Stabia, ma residente da anni a Vico Equense, debutta con questo testo nel 1994, per poi farne un film, nel 2001, dal titolo “La repubblica di San Gennaro”. Era il 1993 quando in televisione il prof. Miglio, ispiratore dei “valori” della Lega Nord, vomitava il suo livido rancore verso i meridionali che, a suo dire, “inquinavano le sacre terre padane e la loro cultura.” Era il 1993 quando Gianfelice Imparato scriveva “Casa di frontiera”! L’autore voleva solo divertire ironizzando sui futuri scenari impensabili e irrealizzabili? …O intendeva lanciare un grido d’allarme per quello che sarebbe potuto accadere?
A distanza di un ventennio Casa di frontiera è testo di grande attualità: gli scenari “impensabili e irrealizzabili” sono invece sempre più vicini! In Italia si torna a parlare di “secessione”, le distanze tra il Nord e il Sud del mondo aumentano, cresce l’intolleranza verso le diversità in genere. La commedia parla di un’Italia divisa. Tutti i meridionali già residenti al nord al momento della secessione sono stati confinati in delle riserve come a suo tempo gli indiani d’America. In una di queste riserve, in una casa al confine col territorio padano, vivono i protagonisti della nostra storia: Gennaro Strummolo e sua sorella Addolorata.
La casa è frequentata assiduamente da Ciro Cacace, fidanzato di Addolorata e da Olga, assistente sociale del nord addetta alle riserve. Gennaro è divorato dal desiderio dì diventare a tutti gli effetti cittadino del nord, inseguendo questo sogno si è persino modificato il cognome da Strummolo a Strum, in modo da vantare origini nord-europee, senza però modificare il codice fiscale. Le liti con la sorella, che invece continua a coltivare abitudini e ritmi meridionali, sono continue. Addolorata si fa forte anche del sostegno del fidanzato, Ciro Cacace, che con i suoi comportamenti da sudista “irriducibile” fa impazzire di rabbia Gennaro.
A complicare la situazione c’è la presenza di Olga, assistente sociale, che ha il compito di preparare la famiglia Strummolo al difficile esame di ammissione al nord, ma viene colta da insana passione per il “ruspante” Ciro. In questo paradossale contesto si svolgono le comiche vicende della commedia che, pur trattando un argomento di attualità politica, non si discosta mai dalla linea del racconto fantastico.