De Magistris a Caldoro: sui finanziamenti UE la Regione non sia “ricattattoria”

de magistris e caldoroNAPOLI – Dura presa di posizione del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris nei riguardi del Governatore della Regione Campania Stefano Caldoro in merito alla gestione dei fondi comunitari destinati al Comune di Napoli. “Al presidente Caldoro, quando elenca tutte le iniziative messe in campo per la città, voglio ricordare che si tratta non solo di operazioni rispetto alle quali il Comune ha esercitato il massimo dell’impegno perché si realizzassero, e non si perdessero risorse come nel passato, ma soprattutto che sono state il frutto dei finanziamenti che l’Ue ha indirizzato alla Regione affinché le smistasse, rapidamente, alla città capoluogo. Dunque non l’espressione di un atto di generosità del presidente, bensì l’attuazione di un proprio dovere. Finanziamenti sui quali, per altro, abbiamo sempre vigilato affinchè non andassero persi e che la stessa Regione, spesso in ritardo e parzialmente, ha impiegato nell’area metropolitana di Napoli. La Campania, infatti, continua a registrare un trend negativo nell’investimento dei fondi comunitari, ovviamente con ripercussioni anche sulla nostra città. Esorto allora il presidente Caldoro ad essere più obiettivo e cauto, evitando messaggi subliminali che respingiamo al mittente. Il ruolo della Regione nel finanziamento europeo, infatti, non può essere in alcun modo brandito a fine “ricattatorio” per invitarci a non esercitare il nostro ruolo di critica perché “il Comune ha bisogno della Regione“.

Noi vogliamo cooperazione istituzionale, non concessioni. Sul tema della differenziata, ricordo al presidente Caldoro che Napoli non ha ottenuto i finanziamenti necessari all’estensione del porta a porta e che la Regione ha investito soltanto poco più di otto milioni di euro, impedendo quel potenziamento che pure resta un nostro obiettivo strategico. In cinque anni di governo, poi, non è stato realizzato dalla Regione un solo impianto di trattamento dell’umido, con le ripercussioni che tutti conosciamo sulla tenuta del sistema di smaltimento cittadino. Ricordo anche che la stessa Regione non ha ancora concesso al Comune, nonostante gli impegni del Governatore, l’area di Napoli est per la realizzazione del sito di compostaggio, poiché Caldoro continua ad assumere posizioni ambigue in merito all’inceneritore a seconda dell’utilità elettorale del momento. Nonostante queste difficoltà, Napoli da tre anni non vive più la stagione dell’emergenza rifiuti, come il presidente avrà avuto modo di constatare. Quando ci siamo insediati a San Giacomo, e Caldoro governava da un anno, giacevano a terra 2mila tonnellate di rifiuti ogni giorno, era la piena emergenza.

Dall’estate del 2011 non ci sono tonnellate di rifiuti, ma fiumi di turisti. Anche se tanta strada deve essere ancora percorsa, non siamo certo soddisfatti e stiamo lavorando da soli con tagli governativi e regionali senza fine. Da sindaco ho sempre cercato e sempre cercherò la strada della collaborazione istituzionale nell’interesse della comunità e del territorio, non omettendo le distanze politiche e in alcuni casi anche le critiche amministrative in settori che, come la sanità, impattano sulla vita dei napoletani. Se la Regione, per esempio, procede ad un sistematico smantellamento dei presidi della sanità pubblica, comprimendo così un diritto costituzionale per ragioni tecniche di bilancio, da sindaco non posso tacere e voltarmi dall’altra parte. Quanto sta accadendo nel settore della sanità, al di là dell’autocelebrazione a mezzo stampa compiuta dal presidente, è un dato oggettivo, come certificano le cronache di questa estate e di questi giorni.

C’è poco da esultare francamente anche sul fronte del trasporto pubblico, settore dove pesanti sono stati i tagli effettuati dalla Regione. Lo stesso discorso vale per le leggi vergogna che condizionano la vita dei cittadini: dai condoni edilizi alla privatizzazione dell’acqua. Spiace dover registrare, infine, che alla distanza politica di sempre, si debba aggiungere anche quella istituzionale, dovuta al venir meno, in diversi casi, della parola data. Mi riferisco, ad esempio, all’ex area Nato, che vogliamo restituire ai giovani e alla cultura, alla scuola e allo sport, anche per creare lavoro, e rispetto a cui ancora manca da mesi la firma del protocollo da parte della Regione, la quale evidentemente pensa ad altro in quella zona. Mi riferisco, poi, allo stadio Collana che rappresenta un bene della città; all’acqua che vogliamo sia pubblica e sottratta alle speculazioni del mercato; al lungomare da riqualificare; al San Carlo che, con uno stratagemma da vecchia politica, ha contribuito a fare commissariare; al Forum delle Culture che ancora aspettiamo sia finanziato.

Mi riferisco, infine, alla vicenda poco chiara di Bagnoli, in cui guarda caso, anche qui, arriva un commissariamento dopo che abbiamo ordinato la bonifica a chi ha inquinato e messo in sicurezza la spiaggia pubblica, lavorando ad un piano di rilancio ecocompatibile. Una vicenda che inizia a palesarsi come un accordo trasversale di interessi da parte di quanti vogliono, come più volte accaduto nel passato, ritornare a mettere le mani sulla città. Non lo consentiremo e metteremo in campo tutta la lotta politica e democratica di cui siamo capaci”.

Stampa