Regione, Raia (Forza Campania) e Marciano (PD) all’attacco della maggioranza
NAPOLI – L’ultimo anno della consiliatura regionale si prospett duro per il governatore Stefano Caldoro costretto a fare i conti conle fibrillazioni interne alla sua maggioranza e alle spaccature che lo costringono a una mediazione costante tra le varie componenti. Paola Raia, capogruppo di Forza Campania, l’ala sciossionista di Forza Italia, ha dichiarato: «Le generalizzazioni sono sempre un errore. A maggior ragione se, da queste, si vogliono far scaturire interventi politico-istituzionali e di riforma di rango costituzionale. La vera questione, checché ne dica il presidente della Regione Campania, non è sostenere che gli Enti regionali vanno sciolti perché inutili, semmai ammettere che in alcuni casi potevano e dovevano essere governati meglio. E questa è tutt’altra questione. Una Regione che sappia programmare e pianificare interventi davvero incisivi nei settori di propria competenza, dalla sanità all’ambiente, dal turismo al terziario, all’innovazione tecnologica, alla sicurezza al welfare – continua la Raia – è uno strumento potente per operare sul territorio in maniera qualificata. Viceversa, se un’Amministrazione regionale abdica all’attività legislativa per trasformarsi in un centro di potere che si auto-alimenta, è chiaro che siamo davanti a una aberrazione. Proiettare, però, sulla ribalta nazionale le difficoltà locali – ha sottolineato ancora il capogruppo – ipotizzando addirittura una riorganizzazione che avrebbe ripercussioni sull’assetto stesso dello Stato, è una non-soluzione che, peraltro, troverebbe la giusta e comprensibile resistenza da parte di chi, invece, altrove, fa funzionare a dovere l’Ente. La Regione Campania soffre di molteplici criticità non di sistema, ma di gestione che possono essere risolte soltanto restituendo la guida alla Politica».
La Raia non si ferma nella critica al Governatore e aggiunge: «Il marketing politico è funzionale a veicolare la concretezza di scelte e fatti reali, non come surroga. L’Amministrazione regionale, a circa un anno da un difficile ritorno alle urne, prenda finalmente consapevolezza di ciò che bisogna fare e cominci a de-ci-de-re. E quando le decisioni inizieranno a fioccare, allora (e solo allora) ci sarà spazio anche per la politica dei gesti simbolici e degli annunci. Il primo che consigliamo al presidente dell’Ente regionale è azzerare i compensi degli assessori così da riportare l’attività di amministratore regionale alla più nobile ed elevata funzione di una politica fatta al servizio della cosa pubblica. Siamo sicuri che il governatore, così attento alle politiche anti-spreco, non possa che essere d’accordo con noi. Se poi il presidente ovesse trovare resistenza a riportare l’incarico di assessore da retribuito ad onorario, sappia che molti sarebbero lieti di assumere tale incarico nell’interesse della comunità campana e con rinuncia ad ogni compenso».
A seguire è intervenuto Antonio Marciano, vice capogruppo consiliare del PD, che ha evidenziato: “L’appello, o meglio l’sos di Caldoro ai suoi in vista dell’ultimo anno di consiliatura ha già prodotto un primo risultato: il rinvio a venerdì della seduta del Consiglio in calendario domani. Ennesima battuta a vuoto per il Governatore, che non sembra trovare orecchie attente e ben disposte tra i banchi della maggioranza. Guardando la cronaca delle ultime settimane, abbiamo assistito ad atteggiamenti irresponsabili da parte della maggioranza, con vere e proprie scorribande che hanno paralizzato l’attività del parlamentino campano. Il centrodestra, alla prova dei fatti alla guida di una Regione in difficoltà come la Campania, si è rivelato diviso, inconsistente e incapace. Se Caldoro avesse partecipato di più ai lavori consiliari, si sarebbe reso conto che già da tempo non esiste una maggioranza, e che i pochi provvedimenti adottati sono il frutto della responsabilità e del contributo decisivo, in termini di numeri e di merito, del PD e delle forze di opposizione”, ha concluso Marciano.