Torre Annunziata: case e centro commerciale, due pesi e due misure
Sul settimanale L’Espresso del 10 gennaio 2014 Fabrizio Ferruccio ha dedicato un articolo al Centro Commerciale in costruzione a Torre Annunziata. Pubblichiamo il commento di Santolo Cannavale.
“Nei giorni scorsi, nell’indifferenza generale, per disposizione della magistratura è stata demolita una palazzina di due piani, insistente su circa 90 metri quadrati, poco distante dal centro commerciale in costruzione a Torre Annunziata (Napoli), Via Settetermini/Via Andolfi; lo stesso mega-complesso di 15.000 metri quadrati di cui si è occupato l’Espresso il 10 gennaio 2014. Vige purtroppo la regola non scritta: due pesi, due misure …
Una scena, quella della demolizione della casa su 90 mq di suolo, che richiama alla mente le immagini televisive della vergognosa, distruttiva guerra in Siria. A quanto pare si cerca di distrarre l’attenzione e confondere le idee nella zona circostante il nuovo centro commerciale di 15.000 metri quadrati coperti, in fase di ultimazione.
Morale della favola: i 90 metri quadri vanno giù, annientati, da dimenticare, mentre la mega-struttura di 15.000 metri quadri s’impossessa del territorio a prescindere dalla zona, più o meno rossa, dai resti ritrovati della vecchia Pompei, con il consenso delle amministrazioni autorizzanti e vigilanti.
Intanto due famiglie sono state buttate letteralmente in mezzo alla strada. Presumibilmente la documentazione amministrativa relativa alla palazzina abbattuta non era in ordine e bisognava dare un esempio di “efficienza e buona gestione della regola urbanistica”.
In questo modo la magistratura competente e l’ufficio tecnico del comune di Torre Annunziata hanno fatto il loro corso, in una fase storica nella quale si sostiene che “non bisogna consumare il territorio” ed occorre essere cauti per l’incombente pericolo Vesuvio. Resta il fatto che 90 metri quadri non sono paragonabili a 15.000 metri quadri di superficie coperta. Ciononostante l’abitazione su 90 mq viene cancellata e la mega-struttura resta.
Due famiglie disperate, in mezzo alla strada, senza tetto e senza i risparmi di una vita, tutti impegnati nella costruzione della casa dove ripararsi e nella quale far crescere i propri figli: dettagli secondari in un’epoca in cui la giusta proporzione delle cose, la saggia applicazione delle norme ed il rispetto dell’uomo sono argomenti fuori moda, cancellati!
Altro dettaglio insignificante: i bambini interessati dall’”abbattimento intelligente” della loro casa, senza più dimora e punto di riferimento hanno lasciato vuoto il posto occupato nella loro scuola. Per l’istruzione si provvederà in altro modo, se e quando possibile.
Appello alle autorità competenti ed alla magistratura: non aggiungete errore ad errore! Fermate gli abbattimenti di civili abitazioni sul territorio e procuratene una alle famiglie che, nei giorni scorsi, oltre alla casa, hanno visto abbattere sogni e speranze”.